Attualità
13 Febbraio 2025
Appuntamento sabato 15 febbraio alle 16 davanti alla Cattedrale. Gli organizzatori: "Vogliamo restituire loro visibilità e dignità"

Un flash mob per le migliaia di donne palestinesi uccise

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Ferrara chiusa per malattia. Patogeno? Il dup

“Come sta Ferrara?”. Ferrara Bene Comune ha riunito i propri iscritti venerdì (21 marzo) al centro sociale “Il Barco” per riflettere su questa domanda e a discutere nel merito sono state invitate la presidente del Cds Cinzia Bracci e la docente di diritto del lavoro dell’università di Verona Laura Calafà

Con la droga nel locale. Il gip non convalida l’arresto

Il gip Rosalba Cornacchia del tribunale di Ferrara non ha convalidato l'arresto dell'uomo che - secondo la ricostruzione avanzata dalla polizia di Stato - era finito in manette con l'accusa di detenzione di sostanze stupefacenti

Sempre più giovani con ansia e depressione

La garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza Claudia Giudici: "Si riscontra un raddoppio dei ricoveri ospedalieri nei reparti di neuropsichiatria infantile, e si evidenza un aumento per depressione, ansia e disturbi psicotici, e alcuni di questi disturbi arrivano ai Neet"

di Elena Coatti

“Un momento di protesta e memoria per le migliaia di donne palestinesi uccise, vittime di violenza e oppressione. Vogliamo restituire loro visibilità e dignità. Ogni donna merita di essere ricordata e rispettata“.

Il movimento Donne per la Palestina organizza un flash mob sabato 15 febbraio alle ore 16, sul sagrato della Cattedrale in piazza Trento Trieste.

L’iniziativa – spiegano gli organizzatori – vuole sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’attuale situazione palestinese, ponendo al centro della narrazione le donne, spesso escluse e ridotte a semplici vittime.

Sarà anche occasione – sottolineano – per ribadire la necessità di un riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina e la fine dell’occupazione israeliana.

La manifestazione ha l’obiettivo di mettere in evidenza come “la salute delle donne sia volutamente minacciata da decenni”. “Con il moltiplicarsi di check-point raggiungere gli ospedali – dicono – è sempre più difficile per le gestanti e ha contribuito all’aumento della mortalità neo-natale (quasi 5 volte più elevato, di quello in Israele e in Italia) e all’aumento delle donne morte per parto; alcune sono state costrette a partorire per la strada e in molti casi a perdere il proprio bambino“.

Per le manifestanti non c’è bisogno di andare chissà quanto lontano per avere un esempio a supporto di quanto denunciano: “Nella nostra piccola Ferrara, con già migliaia di morti sotto le bombe, abbiamo sentito l’anno scorso in Consiglio Comunale, un consigliere della maggioranza di destra dichiararsi contro il cessate il fuoco perché «le donne palestinesi si riproducono come nutrie»”.

Da qui la necessità di organizzare un momento di protesta dal momento che “le donne palestinesi – concludono – sono spesso escluse dalle narrazioni dominanti, ridotte a semplici vittime. Noi vogliamo riconoscere il loro ruolo nel tessuto sociale, nella resistenza, nella cultura e nella lotta per i loro diritti”.

 

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com