“My favourite colour is Nerio” a La Mandragola
"My favourite colour is Nerio", è questo il titolo della mostra di Dario Zangirolami che fino al 24 maggio occuperà le pareti della taverna La Mandragola in via Vignatagliata 61
"My favourite colour is Nerio", è questo il titolo della mostra di Dario Zangirolami che fino al 24 maggio occuperà le pareti della taverna La Mandragola in via Vignatagliata 61
Sarà dedicata al tema dell'inclusione all'interno del mondo della scuola la conferenza di Chiara Corazzari in programma lunedì 24 marzo alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea
Sarà dedicato a "Le muse e le vergini inquietanti" il prossimo appuntamento, il 25 marzo alla biblioteca Bassani di Barco, con il ciclo di incontri, a cura di Adello Vanni, su "La metafisica di De Chirico"
Il terzo appuntamento di Righe di Periferia 2025 sarà giovedì 27 marzo alle ore 18 al circolo Acli di Pontelagoscuro in corso del Popolo 109
La presenza delle Paoline a Ferrara da 85 anni e il ruolo delle donne consacrate per la comunità ecclesiale e per la divulgazione culturale. Le Acli Provinciali di Ferrara aps in collaborazione con la Congregazione Figlie di San Paolo e la Libreria Paoline invitano la cittadinanza martedì 25 marzo alle ore 17 presso la Libreria Paoline a Ferrara
Nuovo appuntamento per la rassegna di concerti del Conservatorio di Ferrara, realizzata in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, nella cornice di Palazzo Naselli Crispi, sede del Consorzio. Oggi giovedì 13 febbraio alle 17.30, il concerto sarà dedicato alle atmosfere di Vienna e Parigi all’alba del XX secolo, quando il vento della modernità che soffia sull’Europa investe anche il linguaggio musicale, rinnovandolo profondamente, così come stava ormai accadendo nelle arti visive, nell’architettura, nella letteratura. Molto diversa, potrebbe sembrare la strada che percorrono i compositori francesi, rispetto alla rivoluzione atonale della scuola viennese, ma ad un più attento esame Vienna e Parigi non ci appaiono più tanto lontane. Ne è un esempio un testo teatrale come Pelléas et Mélisande, del poeta simbolista belga Maurice Maeterlinck, che fu musicato sia da Debussy e Faurè che da Schoenberg più o meno negli stessi anni.
Il programma di giovedì pomeriggio presenta nella prima parte due importanti opere pianistiche di Debussy e di Schönberg composte quasi negli stessi anni. La seconda serie delle Images per pianoforte di Debussy, scritta nel 1907, si compone di tre brani dai titoli sapientemente evocatori. Nel primo, Cloches a travers les feuilles (Campane attraverso le foglie) il suono delle campane è percepito attraverso la straordinaria delicatezza degli accordi, come la nebbia del mattino che non lascia filtrare i raggi del sole. Il secondo brano, Et la lune descend sur le temple qui fût (E la luna cala sul tempio che fu) suggerisce l’idea della luna che illumina con riflessi trasparenti un antico tempio ormai ridotto in rovina. Nel terzo brano infine, Poissons d’or (Pesci d’oro) è facile riconoscere il colpo di pinne dei pesci, il veloce guizzo, l’improvviso mutamento di direzione della corsa capricciosa, il luccichio dei colori e l’iridescenza prodotta dal riflesso del sole nell’acqua, sulle scaglie rilucenti.
La seconda parte del concerto invece è interamente dedicata alla musica vocale francese e si apre proprio con un’aria di Mélisande, nella versione di Debussy, colta nell’attimo in cui dall’alto della torre fa scivolare verso il basso la sua lunga capigliatura, le cui curve e volute sono l’immagine stessa dell’arabesco, di quel viluppo di linee curve e intrecciate che impronta in quegli anni le arti figurative e che nella musica di Debussy ritroviamo trasfigurato in linee melodiche ondeggianti e concentriche. Sempre di Debussy l’aria di Lia dalla cantata L’enfant prodigue e la bellissima Nuit d’etoiles su testo di Théodore de Banville. È invece una canzone popolare greca ad ispirare la Chanson de la mariée di Ravel, che riprende la melodia tradizionale aggiungendo un accompagnamento che è quasi un moto perpetuo, un frullo d’ali velocissimo che non si placa se non al termine della canzone. Semplicità e leggerezza spirano anche dalle tre mélodies di Gabriel Fauré, scritte su testi di Armand Silvestre e di Victor Hugo, in cui i temi dell’amore e della natura si intrecciano in modo inestricabile. Il programma termina infine con un altro inno alla notte, su testo ancora una volta di Théodore de Banville, il duetto La Nuit di Ernest Chausson, una pagina di grande bellezza, nella quale la calma e il profondo mistero della notte si fondono in un’atmosfera quasi religiosa.
Protagonisti del concerto due studentesse del corso di canto rinascimentale e barocco, Anna Giulia Simioni e Gabriela Mendez e due studenti di pianoforte: Angelo Leonardo Pastorini e Irene Brinci.
Un’ora prima di ogni concerto è prevista una visita guidata gratuita di Palazzo Naselli Crispi, primo esempio di architettura civile del ‘500 a Ferrara. Non è necessaria la prenotazione. Ritrovo alle 16.30 nel cortile del Palazzo. I concerti iniziano alle 17.30; l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. La prenotazione dei concerti è consigliata al numero 3338043626 (tramite l’invio di un messaggio Whatsapp). La rassegna riprende giovedì 16 gennaio e prosegue fino a metà giugno.
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