Cronaca
10 Febbraio 2025
Indagini della Procura Europea e della Guardia di Finanza svelano un sistema di contrabbando di acciaio cinese camuffato come sudcoreano

Frode sui dazi: sequestrati 950mila euro alla Ravani Acciai

di Redazione | 2 min

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Finite le indagini dirette dall’European Pubblic Prosecutor’s Office (Eppo) di Bologna, la Guardia di Finanza di Ferrara ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di importo pari a circa 950 mila euro nei confronti della Ravani Acciai di Ferrara.

Il provvedimento è stato emesso sulla base delle risultanze degli ulteriori approfondimenti investigativi effettuati dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ferrara nell’ambito del procedimento penale che vede interessati i  responsabili di due imprese (una della provincia di Ferrara e l’altra di Varese) ritenuti responsabili delle ipotesi di reato di contrabbando e falsità ideologica in atti.

Gli amministratori delle società coinvolte nelle indagini avrebbero effettuato operazioni di importazione di coils d’acciaio prodotti in Cina che venivano fatti risultare come originari della Corea del Sud per eludere il pagamento dei diritti doganali (il cosiddetto dazio anti dumping che grava sulla merce di origine cinese).

In tale contesto, nel mese di ottobre del 2024, le due imprese avevano già subito il sequestro di disponibilità finanziarie per complessivi 2,4 milioni di euro.

Dagli ulteriori approfondimenti eseguiti dai finanzieri estensi sono state ricostruite sessanta operazioni di importazione della stessa merce per la quale è stata consegnata, ai competenti uffici dell’Agenzia delle Dogane, certificazione attestante una diversa origine del prodotto.

In particolare, tra la documentazione sequestrata nel corso delle perquisizioni effettuate in varie regioni d’Italia sono stati individuati gli originali certificati predisposti dalla società produttrice dell’acciaio che riportavano, oltre al nominativo dell’impresa, l’effettiva origine cinese del prodotto. In sede di importazione delle stesse partite di acciaio le dichiarazioni risultavano poi essere state oggetto di alterazione nella parte attestante la falsa provenienza dalla Corea del Sud.

Attraverso questo escamotage i responsabili della società ferrarese hanno ottenuto un ulteriore illecito risparmio, per il mancato pagamento dei diritti doganali, quantificato in circa 950 mila euro.

L’intera somma oggetto del sequestro è stata rinvenuta, in fase di esecuzione del provvedimento, sui conti societari.

In definitiva ammonta complessivamente a oltre 3.345.000 euro l’importo delle disponibilità finanziarie sottoposte a misura cautelare reale nel corso delle indagini.

L’intervento portato a termine dalla Procura Europea e dalla Guardia di Finanza conferma le costanti attenzioni investigative rivolte verso tutte quelle forme di illecito che, oltre agli importanti aspetti di natura evasiva, riverberano gravi effetti distorsivi sul mercato dell’Unione Europea, in danno delle imprese che operano nella legalità.

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