Economia e Lavoro
8 Febbraio 2025
Presidio davanti alla portineria a partire dalle 6 del 10 febbraio. I sindacati e le Rsu: "Atto irresponsabile e scellerato, basta ricatti"

Crisi Berco. Proclamate otto ore di sciopero per lunedì

(Foto di Riccardo Giori)
di Redazione | 3 min

Leggi anche

Polo chimico. Ferrara chiama Roma, ma non risponde

La professoressa Laura Calafà e la deputata Antonella Forattini hanno messo sul tavolo, senza giri di parole, ciò che serve oggi al Polo di Ferrara e ciò che invece sta mancando completamente a livello nazionale. Due prospettive diverse, ma entrambe orientate a un punto comune: senza una strategia e senza interventi immediati, Ferrara rischia di perdere uno dei suoi pilastri produttivi

Dopo quarant’anni una nuova vita per Comacchio e il suo zuccherificio

Restituire vita, lavoro e valore a una delle aree simbolo del territorio ferrarese attraverso un progetto che unisce transizione ecologica, innovazione e rigenerazione produttiva. E, nel mezzo, imprenditori che da fuori Ferrara investono, per il momento, la bellezza di 25 milioni di euro

Caso Bergamini. “Trentasei anni di lotta civile e dignità”

Domani (oggi, ndr) saranno trentasei anni da quel sabato pomeriggio in cui Denis Bergamini lasciò il ritiro in un modo che stupì tutti: lui, che non sgarrava mai. Alle 16.30 si presentò sotto casa di Isabella Internò. Non era un incontro casuale. Era un incontro organizzato. L’ultimo

Copparo. Otto ore di sciopero e di presidio davanti alle portinerie di Berco. Sono quelle che Fiom, Fim e Uilm Ferrara, insieme alle rappresentanze sindacali unitarie dello stabilimento copparese, hanno indetto per lunedì 10 febbraio, a partire dalle 6, contro “un atto irresponsabile e scellerato”.

Il riferimento è alla decisione del board aziendale che, venerdì (7 febbraio) sera, ha deciso di aprire la procedura di licenziamento collettivo per 247 lavoratori.

“Riteniamo inaccettabile – spiegano i sindacati – l’atteggiamento ricattatorio tenuto nei confronti delle organizzazioni sindacali e delle Rsu, alle quali si chiedeva di azzerare la parte economica del Ccia e la sottoscrizione di un accordo in cui il sindacato si impegnava per l’eternità a non discutere mai più le condizioni degli ammortizzatori sociali eventualmente utilizzati in azienda, per evitare i licenziamenti. Oggi con l’apertura della procedura di licenziamento che giunge dopo la disdetta del contratto aziendale il ricatto viene concretizzato con le azioni”.

“Berco, azienda storica e pilastro dell’industria locale, sta scegliendo – proseguono – la strada più facile e brutale: colpire i lavoratori invece di cercare soluzioni condivise. È inaccettabile che, nonostante gli sforzi dei dipendenti e le richieste delle rappresentanze sindacali di aprire un vero confronto, l’azienda si rifiuti di esplorare alternative ai licenziamenti.

Da qui la richiesta “con urgenza” dell’apertura di “un tavolo di crisi presso le istituzioni competenti, al quale sia presente – come chiesto anche dalla Regione Emilia Romagna, ndr – ThyssenKrupp per individuare strumenti e percorsi che salvaguardino l’occupazione e garantiscano un futuro produttivo sostenibile per il sito di Berco a Ferrara. Non permetteremo che i lavoratori siano sacrificati in nome di logiche di profitto a breve termine”.

Fiom, Fim e Uilm fanno sapere che “metteranno in campo ogni iniziativa necessaria per contrastare questa ingiustizia, a partire dalla mobilitazione dei lavoratori. Nei prossimi giorni verranno organizzate assemblee, scioperi e manifestazioni per respingere questa decisione scellerata e difendere il diritto al lavoro”.

Anche Fiom, Fim e Uilm nazionali intervengono sulla crisi, sottolineando che “Berco ha comunicato ai dipendenti questa sua decisione adducendo false accuse a Fim, Fiom e Uilm”. “La verità – sottolineano le sigle sindacali nazionali – è che il management non ha mai voluto discutere veramente le soluzioni ma solo imporre il proprio volere a discapito dei lavoratori licenziando e tagliando i salari. Fim, Fiom e Uilm non hanno accettato le assurde proposte di cancellare in toto la contrattazione aziendale e di tagliare di oltre il 40% il salario dei dipendenti. Non siamo disponibili a licenziamenti, a maggior ragione quando sono ingiustificabili”.

Per i sindacati quanto sta accadendo è “follia, anche a fronte dell’incontro già programmato per il prossimo 13 febbraio”. “È chiaro – concludono – come questo management continui nella sua unica capacità di voler provocare le istituzioni, il Ministero e i lavoratori con i loro rappresentanti. Non è accettabile che si consenta ancora a questa gestione di prendersi gioco del nostro Paese e dei lavoratori che lo sostengono”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com