Economia e Lavoro
8 Febbraio 2025
La richiesta della Regione Emilia-Romagna al ministro Adolfo Urso in vista dell'incontro di giovedì 13 febbraio a Roma: "Si attivi con il management aziendale per chiedere il ritiro degli ultimi provvedimenti"

Berco. “Al tavolo col governo anche i vertici ThyssenKrupp”

di Redazione | 2 min

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Copparo. Dopo la notizia dell’avvio dei licenziamenti per i 247 lavoratori di Berco, la Regione Emilia-Romagna chiede al Ministero delle Imprese e del Made in Italy di coinvolgere i vertici della proprietà, la multinazionale tedesca ThyssenKrupp, già a partire dal prossimo tavolo di crisi convocato per giovedì 13 febbraio a Roma.

La richiesta è stata formalizzata sabato mattina (8 febbraio) dall’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia, con una lettera inviata al ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.

“Siamo convinti – scrive l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia – che sia giunto il momento di pretendere il coinvolgimento immediato e diretto della proprietà, ovvero la multinazionale tedesca ThyssenKrupp, nella discussione in atto, perché essa sola può fare chiarezza sugli obiettivi di medio e lungo periodo“.

In vista dell’incontro al Mimit, Paglia ritiene necessario che il ministro si attivi “con il management aziendale per chiedere il ritiro degli ultimi provvedimenti, per rispettare il suo ruolo e quello delle istituzioni nel loro complesso, che non possono essere messe di fronte a fatti compiuti mentre si sono fatte garanti di un percorso di gestione ordinata della crisi”.

Il tavolo di crisi di Berco Spa presso il ministero è aperto dal 5 novembre, dopo l’annunciata volontà dell’azienda di procedere al licenziamento di 480 persone nello stabilimento di Copparo e alla disdetta del contratto integrativo aziendale, con lo scopo di contribuire a gestire una fase complessa e di favorire il dialogo fra le parti sociali nell’individuazione di un percorso che scongiurasse effetti sociali drammatici.

“Evidentemente questo messaggio – aggiunge Paglia – non deve essere stato ben compreso dalla società, se è vero che nei giorni scorsi si è comunque proceduto alla disdetta unilaterale del contratto e nella serata di ieri (venerdì 7 febbraio) all’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 247 lavoratrici e lavoratori che si uniscono ai 153 che già avevano optato per l’uscita volontaria”.

“Siamo molto preoccupati – chiude l’assessore – per la situazione che si è così venuta a creare, precipitando nuovamente un grande numero di famiglie nella drammatica incertezza per il proprio futuro, senza che vi sia peraltro alcun elemento di chiarezza sulle prospettive industriali dell’azienda. Riteniamo che il territorio ferrarese non possa sopportare un impatto tanto duro, in un contesto di difficoltà generalizzate del comparto industriale. E crediamo anche che non si possano assecondare scelte che, pur assunte con l’intento dichiarato di salvaguardare l’equilibrio aziendale, rischiano di fatto di portare allo smantellamento dello stabilimento di Copparo, e quindi alla perdita di capacità industriale del Paese in un segmento strategico”.

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