Comacchio. Domenica 9 febbraio, alle ore 21, la sala polivalente del Palazzo Bellini ospiterà lo spettacolo dal titolo “L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi”, una creazione di Francesco Niccolini, con la regia di Giuseppe Marini e le illustrazioni di Andrea Bruno.
L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso, ma dai quali non riesce a liberarsi. Eppure, è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata e parla sempre. Lo spettacolo è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come a volte sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna.
Grazie alla mano di Andrea Bruno, uno dei migliori illustratori italiani, prende vita in scena una interazione continua tra teatro e fumetto animato, dove i sogni dell’Oreste, i suoi incubi, i suoi desideri e gli errori di una vita tutta sbagliata trasformano la scenografia e il teatro drammatico classico in un caleidoscopio di presenze che rendono realizzabile un impossibile viaggio tra Imola e la Luna, attraverso la tenerezza disperata di un uomo abbandonato da bambino e che non si è più ritrovato.
Per questa interpretazione Casadio ha vinto nel 2023 il Premio Nazionale Franco Enriquez – Città di Sirolo come miglior attore
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