Lettere al Direttore
8 Febbraio 2025

La storia non si riscrive, senatore Balboni

di Redazione | 5 min

Gentilissimo Sig. Direttore,

mi permetta di fare qualche osservazione sulle considerazioni del Sen. Alberto Balboni apparse il 6 Febbraio su Estense.com.

Ci tengo subito ad informarla che non sono un avvocato e non ho conseguito ahimè nemmeno una laurea, per cui sono un cittadino semplice e credo anche un po’ stimato da chi mi conosce perché sono un cittadino che ha fatto sempre il suo dovere. Ora ho l’onore immeritato di essere il Presidente della Sezione territoriale dell’ANPI “Ferrara Centro”, ma questo non cambia il mio status prima descritto. Chiedo scusa perciò per qualche refuso che si può riscontrare in queste mie osservazioni.

Premesso ciò, per il momento non intendo tornare sulla questione Vassallo che sarà oggetto di un prossimo intervento, ma di analizzare quanto espresso dal Sen. Balboni nella seconda parte del suo articolo, Il Senatore così scrive letteralmente:

…”Chi si è occupato un po’ di quel periodo storico sa infatti che dopo la Liberazione le esecuzioni sommarie di fascisti o ritenuti tali o semplicemente di “nemici di classe” furono centinaia solo in provincia di Ferrara. C’era chi continuava ad uccidere spinto dall’ideologia, sognando la rivoluzione sovietica a cui credeva di spianare la strada con le uccisioni sommarie spesso di innocenti come nel caso Vassallo”…

Gentilissimo Sig. Direttore, non mi sorprende che il Sen. Balboni si esprima in questo modo visti i suoi trascorsi politici non propriamente di sinistra visto che prima del 1995 militava nel Movimento Sociale Italiano dei famosi Almirante e Romualdi che prima della Liberazione erano orgogliosamente camicie nere, fascisti della prima ora, poi ha fatto tutta l’evoluzione politica per arrivare oggi nel partito di Giorgia Meloni. Quello che mi stupisce è che abbia deciso di parlare con questi toni senza nessuna remora, cercando con una ossessione impressionante e preoccupante il nemico (rosso) ad ogni costo. Qui senza colpo ferire, si è rigirata la Storia in un attimo e senza alcun pudore. I cattivi assassini assetati di sangue e avvolti rigorosamente nella rossa bandiera sovietica sono diventati i partigiani che scorazzando per le città, i paesi e le campagne del ferrarese erano dediti ad uccidere poveri innocenti addirittura a centinaia solo nella nostra provincia! Gli spietati assassini comunisti scatenati ed attori protagonisti di indicibili orrori e dispensatori a piene mani di violenza e paura fra l’indifesa ed atterrita popolazione dei nostri centri urbani e delle nostre campagne.

Senatore a me risulta che gli aguzzini degli italiani che portarono morte, orrori indicibili, sofferenze estreme, torture criminali, deportazioni nei lager tedeschi, fucilazioni di massa, esecuzioni sommarie davanti a mogli e figli, le orribili leggi razziali e centinaia di migliaia di morti in una guerra a fianco dei nazisti con l’esercito italiano in condizioni disastrose e assolutamente impreparato, fu l’ignobile regime fascista il quale per ciò che riguardò la programmazione con assoluta precisione della violenza e della morte fu maestro in Europa ed esempio nel mondo. Le ricordo sommessamente che le violenze sistematiche e programmate iniziarono da quando quell’avanzo di galera ahimè nostro concittadino, Italo Balbo, già quadrunviro di Mussolini, divenne capo della milizia fascista e l’Italia piombò nell’orrore e nel buio più profondo.

Credo che questa sia la Storia. La si vuole rigirare, cambiare, snaturare? Lo si dica chiaramente. Si abbia il coraggio di dirlo chiaramente.

Non si vuole tenere conto della Storia? Benissimo, ma allora se si conoscono tutti quegli omicidi sommari, perché non sono stati denunciati gli assassini? Perché non sono stati istruiti i processi portando le prove e le testimonianze come non fu per il caso Vassallo? Perché Lei Senatore Balboni ma anche gli altri che da alcuni giorni sostengono questa sua posizione sui giornali dicendo e non dicendo, insinuando il sospetto, non avete denunciato alla magistratura a suo tempo queste nefandezze ma avete aspettato 80 anni per denunciarle?, 80 lunghi anni! Mi risulta che dopo il 1945 gran parte dell’apparato burocratico dello Stato fosse molto simile a prima della Liberazione, così come pure nelle forze dell’ordine e nella magistratura non c’erano ancora pericolosi bolscevichi.

Perché partire solo ora con questa poderosa macchina del fango e non ricordarsi che quei maledetti partigiani non erano solo dei comunisti semianalfabeti, ma donne e uomini di ogni ceto, di ogni grado d’istruzione, di ogni religione e di ogni provenienza militari e carabinieri compresi, accumunati tutti da un unico fine: chiudere al più presto l’esperienza di un regime sanguinario da dimenticare. Hanno combattuto contro quel regime criminale e in tanti casi hanno dato la loro vita per liberare l’Italia da Mussolini e dai suoi sgherri. Il loro sangue ha intriso il terreno della nostra Patria e l’ha riscattata dal disonore. Questa non è retorica, è la Storia, è la nostra Costituzione scritta con il loro sangue e su cui anche Lei ha giurato. Ricordiamo sempre e questo è un dovere per tutti noi perché se possiamo esprimerci in libertà in uno Stato democratico, è merito loro. Non so se le parti fossero state invertite, il risultato fosse stato il medesimo. Anche Lei può scrivere ciò che scrive per merito loro lo ricordi Senatore.

Alcuni diranno che questa è la solita melina nostalgica di un tempo che ormai non tornerà più. Può essere vero, ma voglio però ricordare e ribadire che la Democrazia, la Libertà e la Pace non scadono mai e per averle sono costate tanto all’Italia in vite umane e in sofferenze. E’ stato molto difficile ottenerle, ma può essere tanto facile perderle. Sta in noi difenderle con tutti i mezzi consentiti dalla legge per non rischiare poi di accorgerci in ritardo di quanto fosse grande il bene che abbiamo perso.

In una democrazia come la nostra si possono e si devono avere idee e visioni diverse perbacco! Quello che mina il tessuto democratico non è il confronto anche aspro sui vari aspetti della nostra società, anzi ne è un essenziale concime per la nascita di nuovi frutti. Quello che mina il nostro tessuto democratico è il continuo scontro, con l’avversario non si discute più, l’avversario diventa il nemico. Il nemico da abbattere ad ogni costo e con ogni mezzo. Esiste solo il nemico e con il nemico non si tratta. E’ questo il tono della sua lettera che non si può accettare. Con il continuo scontro come purtroppo vediamo ovunque nella politica da alcuni anni a questa parte, non si rafforza la nostra democrazia ma piano piano, ma non troppo piano, si demolisce e si snatura. E’ questo che vogliamo per il futuro di questo nostro Paese?

Grazie per l’ospitalità e buon lavoro

Dario Giorgi

Presidente della Sezione territoriale ANPI di Ferrara Centro

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com