Spal
6 Febbraio 2025
Due rinforzi arrivati nel mercato di gennaio per provare a voltare pagina: il dribbling e la velocità di Spini in attacco, la personalità e il carattere di Paghera a centrocampo

La Spal presenta Spini e Paghera

(Foto di Spal)
di Redazione | 3 min

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Sono stati presentati al centro sportivo “G.B. Fabbri” due degli ultimi innesti in casa Spal, già visti in campo con la maglia biancazzurra: Cristian Spini e Fabrizio Paghera.

Introduce l’attaccante il direttore Alex Casella: “L’abbiamo cercato in estate come esterno a piede invertito, ma si è inserito il Trapani. Oggi le nostre strade si incrociano di nuovo, e lo ringrazio perché ci ha aspettato mentre cercavamo l’accordo con la società di appartenenza”.

“Ringrazio la società, il presidente e il direttore”, queste le prime parole in biancazzurro di Spini. “Mi sono trovato subito bene in un gruppo di bravi ragazzi e giocatori. Ho messo sempre al primo posto la Spal, perché è una piazza importante, e una società seria dove si può lavorare bene”.

“Come obiettivo voglio fare bene per la squadra, per tirarci fuori da questa situazione: poi, personalmente, è sempre bello fare bene, soprattutto in una piazza come Ferrara”. Per quanto riguarda i punti di forza, “sicuramente il dribbling per creare superiorità e correre in contropiede: ma devo migliorare in fase di finalizzazione e di assist, perché le occasioni vanno concretizzate”, cosa che non è avvenuta a Carpi, quando Spini ha mancato il gol del pari.

Infine, il nuovo mister: “Ha parlato con la squadra, ha le idee chiare. Ci servirà un po’ di tempo, ma già domenica abbiamo una gara importante: noi siamo tutti a disposizione”.

Dopo Spini, il direttore Casella presenta il centrocampista Fabrizio Paghera: “Ha già dimostrato sul campo le sue caratteristiche, e a noi serve la sua personalità. Con questi innesti crediamo di aver fondato un gruppo su cui ripartire, con un occhio al domani: Fabrizio fa parte di questo percorso”.

E Paghera dimostra di avere già le idee chiare: “Ringrazio la società per lo sforzo compiuto. Ho giocato a Brescia da bresciano, e cercavo una sfida altrettanto stimolante. Ho cercato di guardare oltre il momento difficile che la Spal sta vivendo. Ci sono passione, blasone e strutture per costruire qualcosa di importante, e io qui mi sento mi vivo”.

Dickmann e Moncini mi hanno parlato benissimo di Ferrara”, prosegue il centrocampista biancazzurro, “ma la piazza non ha bisogno di presentazioni: sono venuto da avversario in B e ho visto uno stadio fantastico, anche sabato è stato così, nonostante il momento negativo. Adesso sta a noi dare una risposta”.

“Non sarà facile: mancano tredici partite, voglio parlare poco e far parlare il campo. Non c’è tempo, dobbiamo uscirne tutti insieme per costruire qualcosa di bello. Credo nel lavoro quotidiano: dobbiamo compattarci, e costruire una mentalità, senza la quale non si vincono i campionati”.

Se non corri, in C, fai fatica con tutti”, spiega Paghera. “Serve prima la corsa, poi la qualità: con il Milan è stato così, anche se non abbiamo giocato male. Ma alla fine i punti non sono arrivati. La classifica va mossa: abbiamo una partita difficile ma stimolante alle porte”.

Infine, l’incontro con il nuovo mister: “Ringrazio innanzitutto Dossena, che mi ha voluto ed è stato disponibile con me. Baldini ha già trasmesso grande voglia di aiutarci per tirarci fuori da questa situazione: al di là delle parole, vuole incidere sul campo”.

Paghera ha quella personalità che potrebbe tornare utile alla Spal. “Sono fatto così: ma preferisco dare l’esempio con i fatti e i comportamenti, nel calcio così come nella vita. Questi ragazzi hanno la voglia giusta, siamo insieme per provare a farcela”.

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