Codigoro. Con l’esposizione, nell’atrio del teatro comunale “Arena” delle immagini più significative della carriera artistica di Raffaele Bondini, l’Amministrazione comunale ha reso omaggio alla memoria di un proprio concittadino illustre.
Attore di spicco del teatro italiano, Bondini, nato a Codigoro nel 1927, ha mosso i primi passi della sua lunga e prestigiosa carriera artistica proprio nel suo paese natale. Nel 1952, con l’amico Lino Telloli fondò il Gad-Amici del Teatro, ma il suo talento unito alla passione, lo portarono ben presto a trasferirsi, dapprima a Bolzano, poi a Milano.
“Abbiamo scelto questo spazio – ha dichiarato la sindaca Sabina Alice Zanardi – per rendere omaggio a un nostro concittadino illustre, che ha portato con sé il nome della nostra comunità sui più grandi palcoscenici italiani e internazionali. Raffaele Bondini è stato un attore versatile e appassionato, che ha collaborato con giganti della scena quali Ernesto Calindri, Anna Proclemer, Paolo Stoppa e Paolo Ferrari. Il suo legame con Codigoro è rimasto forte nel tempo, e oggi siamo orgogliosi di ricordarlo, onorando il suo percorso, proprio qui, nel nostro teatro comunale Arena”.
Dagli esordi con il Gad Amici del Teatro alla consacrazione professionale, Bondini ha attraversato decenni di storia teatrale lavorando con registi del calibro di Giorgio Strehler, Lamberto Puggelli e Massimo Castri.
Ha recitato nei più prestigiosi teatri d’Italia e d’Europa, distinguendosi per la sua sensibilità artistica ed il suo rigore professionale. Memorabili le sue interpretazioni al Piccolo Teatro di Milano dal 1984 al 1988, nel ruolo del Barone Rampazzi ne “La Grande Magia” di Eduardo De Filippo, per la regia di Giorgio Strehler, che lo video, poi esibirsi in tournée tra Berlino, Vienna e Parigi.
Dopo il debutto nel 1957 al Teatro Stabile di Bolzano, Bondini ha condiviso il palcoscenico con alcuni dei più importanti registi e interpreti del teatro italiano. Ha calcato le scene accanto a Nino Besozzi, Renzo Ricci, Eva Magni e Tino Buazzelli, distinguendosi in ruoli di grande spessore, tra cui Carlino in “O di Uno o di Nessuno” di Pirandello, Hugo in “Le mani sporche” di Sartre e Lickcheese in “Le case del vedovo” di Shaw, al fianco di Nino Besozzi.
Dal 1968 al 1975 ha fatto parte della Compagnia Stabile del Teatro San Babila di Milano, dove ha interpretato opere di autori come Tennessee Williams, George Bernard Shaw, Luigi Pirandello e Molière. Nel 1970 ha preso parte ad una tournée, sempre con il Teatro Stabile Santa Babila, in Sud America con tappe in Argentina, Uruguay, Cile, Perù, Venezuela e Brasile.
Anche la televisione ha visto Bondini protagonista con ruoli intensi in produzioni storiche come “Processo a Gesù”, “A come Andromeda” e “Arsenico e vecchi merletti”.
L’iniziativa odierna ha rappresentato un atto di riconoscenza verso un artista, che ha saputo dare lustro alla cultura e al teatro locali. Le immagini esposte, provenienti dalla collezione della famiglia Zigiotti, raccontano il percorso umano e artistico di Bondini, permettendo a coloro che, d’ora in poi, varcheranno la soglia del teatro comunale, di rivivere momenti intensi della sua carriera.
“Questo tributo – spiega l’assessora all’Istruzione Simonetta Graziani – è stato reso possibile grazie alla collaborazione con Giovanni Zigiotti, che ha donato una serie di fotografie appartenute alla sorella Maria Grazia, amica di Bondini. Un sentito ringraziamento va anche a Milena Medici, funzionaria comunale e attrice del Gad Amici del Teatro, che ha curato questa galleria d’immagini con dedizione e passione”.
Milena Medici, attrice del Gad Amici del Teatro, nel suo ricordo, ha sottolineato il valore umano e professionale di Bondini.
“Con lui abbiamo portato in scena due commedia – ha evidenziato Milena Medici -; tutti lo chiamavano ‘Il Maestro’, perché non era solo un attore, ma anche un insegnante di recitazione e dizione, esigente e generoso. Era sempre presente, anche in silenzio, dietro le quinte, osservando tutti noi allievi con affetto e discrezione. Il suo esempio continuerà a ispirarci”.
Presenti anche Giovanni Zigiotti con la moglie Mariella Fabbri Zigiotti, artefici del dono delle foto storiche appartenute dapprima a Bondini e, alla sua morte, a Maria Grazia Zigiotti.
“Mia sorella – ha aggiunto Zigiotti -, mi ricordava che Raffaele Bondini, in estate, quando tornava nella sua Codigoro, portava con sè anche suoi amici, tra i quali, Alida Valli”.
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