“Uccidono i canali con la plastica”. Sono parole del presidente di Upe (Unione pescatori estensi) Marco Falciano che denuncia i lavori nel canale Naviglio notati lungo via Pontegradella. “Sono in corso dei lavori di manutenzione e messa in sicurezza – dice – e, con estremo rammarico, tali opere sono realizzate impiegando centinaia di metri quadri di spesso telo plastico di colore nero a copertura dell’argine, per proteggerlo dagli animali scavatori quali nutrie e gamberi”.
Falciano, che parla a nome dell’associazione che da oltre 10 anni è attiva nella difesa delle acque superficiali ferraresi, dice di non poter far altro “che criticare aspramente tali sconsiderati interventi, in quanto, nonostante le linee guida per la riqualificazione dei corsi d’acqua naturali (di cui al link) e per la riqualificazione ambientale dei canali di bonifica (di cui al link), adottati in Emilia Romagna, prescrivano di utilizzare come Best Practice l’impiego oculato di alberi e di legno vivo a tutela delle arginature, gli enti di gestione continuano pedissequamente ad abbattere alberi e distribuire tonnellate di plastica nera per prevenire il dissesto idrogeologico”.
“L’utilizzo di un materiale così antiecologico – prosegue – non ha alcuna giustificazione ed è del tutto anacronistico, considerato il periodo storico in cui viviamo e le alternative che garantiscono un minor impatto ambientale a un costo ridotto”.
Secondo Falciano e l’associazione da lui rappresentata “negli ultimi anni, in nome di un non ben precisato rischio idrogeologico si è autorizzato l’abbattimento di migliaia di alberi, ettari di foreste fluviali e corridoi naturalistici sono stati distrutti, per far spazio ad argini deserti, coperti di teli plastici neri che uccidono la vita dei canali”.
Così “gli enti di gestione stanno desertificando il nostro territorio, azzerandolo della biodiversità e, purtroppo, i cittadini restano senza parole e senza mezzi, di fronte a tali progetti decisi da dirigenti non eletti e che non hanno mai responsabilità per l’impatto ambientale causato da tali opere sconsiderate”.
“Finché questi scempi proseguiranno – conclude -, li denunceremo. Mai i cittadini potranno plaudire a questi lavori ad altissimo impatto, orribili alla vista, dannosi per l’ambiente e la salute. Urliamo a gran voce: smettete di distruggere la bellezza dei nostri canali, trattandoli alla stregua di scoli fognari da interrare, cementare e plastificare. Opere come quelle denunciate non sono realizzate a regola d’arte, sono solo una vergogna senza giustificazione. Fermatevi, prima di distruggere quel poco che rimane”.
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