Cronaca
5 Febbraio 2025
Il giudice Giovanni Solinas non ammette un nuovo teste richiesto dalla difesa in quanto "non appare strettamente necessaria la discussione"

Operaio morto in Superstrada. Chiusa la fase istruttoria

(Foto di archivio)
di Pietro Perelli | 2 min

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“Non appare assolutamente necessaria la discussione del teste in quanto, sulla base del documento prodotto, il controllo sarebbe avvenuto in orari ampiamente antecedenti rispetto al sinistro”. Il giudice Giovanni Solinas non ammette, come richiesto dall’avvocato della difesa Ermanno Cicognani, un nuovo teste nel processo per la morte di Augustine Aigbovo, 43enne originario del Gambia, travolto e schiacciato tra due veicoli mentre stava lavorando lungo la Superstrada, all’altezza del chilometro 6, tra le uscite di Cona e via Ravenna, in direzione di Ferrara Sud.

L’avvocato, che difende Gabriele Pezzi, aveva prodotto un documento con le osservazioni di un sorvegliante in un verbale interno ad Anas e, dalla stessa archiviato. Acquisito il documento, ritenuto ammissibile anche dalla procura e dalle parti civili, il giudice ha rilevato troppa distanza tra il momento in cui il sorvegliante passa per il luogo dell’incidente (la mattina intorno alle 10) e quando avviene il sinistro (la sera dopo le 17) per ammettere un nuovo teste da sentire in udienza. Anche il pm Andrea Maggioni e l’avvocato di parte civile Pietro Laguardia si sono dichiarati contrari alla richiesta di ammettere il nuovo teste come richiesto dall’avvocato Cicognani in base all’articolo 507 del codice di procedura penale.

La fase istruttoria del processo è stata quindi dichiarata conclusa dal giudice che ha rinviato l’udienza per la requisitoria e per le discussioni delle difese e delle parti civili.

I fatti risalgono al 24 settembre 2020 quando la vittima, operaio addetto alla segnaletica orizzontale, dipendente della Cims di Castel Guelfo di Bologna, stava lavorando sulla carreggiata per segnalare la presenza di un cantiere.

Improvvisamente però era sopraggiunta una Fiat Panda che aveva tamponato il furgone usato per allertare gli automobilisti dei lavori in corso, che si trovava fermo lungo la corsia di marcia ordinaria. Il 43enne si trovava purtroppo lì vicino ed è stato travolto, morendo sul colpo. Augustine lasciò all’improvviso moglie e figlio piccolo.

Nello schianto rimase ferito, ma non in pericolo di vita, il conducente dell’automobile, all’epoca dei fatti 39enne, che per quanto accaduto ha patteggiato.

A giudizio oggi, con l’accusa di cooperazione in omicidio colposo, c’è il 58enne Gabriele Pezzi, direttore tecnico della Cims, azienda bolognese che operava per conto della Sud Segnal-Traffic System Srl, società pugliese che aveva preso i lavori in appalto da Anas e di cui fanno parte il 71enne Donato Papa e il 57enne Giovanni Papa, anche loro a processo.

Si torna in aula per requisitoria e discussioni il prossimo 20 maggio.

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