di Tommaso Piacentini
Una sinistra che crede nelle potenzialità dell’unità e della cooperazione. È questo il tema su cui si è basato l’incontro avvenuto giovedì pomeriggio al Factory Grisù e che ha visto la partecipazione di alcuni esponenti delle principali forze politiche del centro sinistra ferrarese: Federico Besio per Europa Verde, Danny Farinelli di Azione, Paolo Nicolò Giubelli per +Europa, Sergio Golinelli di Sinistra italiana, Giulio Mezzadri per Possibile e Davide Stabellini del Psi.
L’incontro, dal titolo ‘Una speranza per Ferrara’, è stato moderato dal rappresentante di Pluralismo e dissenso Mario Zamorani ed è stato organizzato con l’obiettivo di creare una tavola rotonda tra quelle che lo stesso Zamorani definisce “identità liberali, socialiste e ambientaliste, le uniche con cui si può sconfiggere l’alleanza delle destre nazionali”.
Alla richiesta di disponibilità politica per instaurare un percorso comune, ogni rappresentante comunica la propria approvazione.
Europa Verde sostiene questa alleanza, puntando a un modello propositivo che si basi su punti saldi e lo stesso Besio sottolinea come vada messo in luce soprattutto il ruolo dei giovani, che “devono avere un sogno” in un Paese dove “le rivelazioni di Fabrizio Corona sui tradimenti di Fedez e Chiara Ferragni fanno più visualizzazioni di un presidente del Consiglio sotto indagine”.
Più cauto Farinelli, che dichiara: “Da parte di Azione non c’è un no a prescindere, ma c’è una volontà di creare un percorso comune” e, dopo le opportune distinzioni del tavolo tra riformisti e radicali, aggiunge di credere che “nella politica ci voglia mediazione tra queste due famiglie”.
Il contraltare delle cautele di Farinelli è la necessità sottolineata da +Europa di “agire con tempi stretti e darsi da fare subito – queste le parole di Giubelli – smontando la capacità del centro destra di far passare l’immagine di un sindaco amico del popolo e vicino alla gente”. Anche Giubelli si dichiara d’accordo sul dover perseguire il “sogno” dei giovani sottolineato da Besio, soprattutto data la consapevolezza che “Ferrara è una città che sta morendo”.
Se sogno e collaborazione sono state le parole d’ordine degli altri esponenti politici, Sinistra italiana vi aggiunge il termine identità: “Ci deve essere un’unione a partire dalle proprie posizioni identitarie” sono le parole di Golinelli, che tiene a precisare come “Ferrara è a rischio economico e sociale; si parla di turismo ma non della crisi industriale”.
D’accordo con i colleghi si dichiarano anche Mezzadri e Stabellini, i quali affermano di voler raggiungere obiettivi comuni “focalizzandosi non sulle differenza ma su punti in comune” – come sostenuto dall’esponente di Possibile – e di valorizzare questi confronti che “permettono non solo di sognare, ma di essere consapevoli di potercela fare” – così conclude il rappresentante Psi.
Un sogno questo da cui è stata esclusa un altrettanto importante forza di centro sinistra: il Partito democratico, un’ombra persistente durante l’incontro, volontariamente tralasciata per i recenti “scontri fra due gruppi all’interno del partito stesso”, come ha sottolineato Zamorani.
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