Lunedì 3 febbraio al Teatro Comunale “Claudio Abbado” la stagione 2024/2025 di Ferrara Musica prosegue con un atteso concerto, di cui sarà protagonista il pianista francese Jean-Efflam Bavouzet, cui toccherà il compito di riunire in un’unica serata tutta l’opera pianistica di Maurice Ravel. In considerazione della maggior lunghezza del programma musicale, sono previsti due intervalli. L’appuntamento è il quarto dei cinque recital pianistici proposti nella stagione.
Bavouzet è considerato un campione della musica francese, anche di quella meno nota, grazie alle sue pluripremiate incisioni discografiche che includono varie integrali: oltre all’opera pianistica di Ravel, quella di Debussy, le Sonate per pianoforte di Beethoven e di Haydn, i Concerti per pianoforte di Mozart e l’integrale dei Concerti per pianoforte di Prokof’ev e di Bartók. Le sue impeccabili esecuzioni sono caratterizzate da grande ele-ganza e personalità e riscuotono sempre ampio successo di pubblico. Nato nella città bretone di Lannion, Bavouzet ha intrapreso lo studio del pianoforte a Metz, per poi completarlo a Parigi. Si è perfezionato con Paul Badura-Skoda, Nikita Magaloff e György Sándor. Nel 1986 si è aggiudicato il primo premio alla Beethoven International Piano Competition Köln, e nel 2008 è stato il primo vincitore assoluto dell’Elite Prize a Pechino per la sua integrale delle Sonate per pianoforte di Beethoven e Icma Artist of the Year nel 2012. Collabora con le più prestigiose orchestre e con i direttori più rinomati.
Il concerto avvicenderà in ordine cronologico pagine brevi e di raro ascolto come Menuet antique (1985), À la manière de… Chabrier e À la manière de… Borodine, il Menuet sur le nom d’Haydn, fino a comprendere addirittura il piccolo Prélude, composto da Ravel come prova di lettura a prima vista per il Conservatorio di Parigi. Le altre composizioni sono tutti autentici capisaldi della musica del Novecento: come la celebre Pavane pour une infante défunte, la neoclassica nostalgica Sonatine, o i famosi Miroirs, suite raffinata e cristallina nata dall’appartenenza del compositore francese al gruppo degli Apache. Nella serata trova spazio la raccolta Gaspard de la nuit: musica legata alle poesie di Aloysius, e i Valses nobles et sentimentales, scritti per pianoforte nel 1911 come omaggio a Schubert e «alle belle viennesi». Dopo il secondo intervallo, la terza parte del concerto prevede come penultimo brano in programma, la Tombeau de Couperin, un orgoglioso richiamo alle tradizioni nazionali in quanto scritto in memoria di alcuni amici caduti al fronte durante la Grande Guerra e, a conclusione del percorso, La Valse, definita “un grande valzer tragico”, perché il ritmo del valzer viene progressivamente esasperato fino a dare l’angosciosa sensazione di un’irrevocabile fatalità.
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