L’Ufficio Scolastico Regionale ha sospeso – in via cautelativa, con effetto immediato – il 47enne professore ferrarese indagato perché avrebbe adescato una sua alunna minorenne.
La decisione, arrivata durante le scorse ore, è stata presa a tutela di tutte le parti, in attesa della conclusione dell’intero iter giudiziario.
I fatti finiti sotto la lente della Procura presso il Tribunale per i minorenni di Bologna risalgono all’inizio dello scorso dicembre.
Secondo le ipotesi avanzate dal pm Augusto Borghini, l’uomo, approfittando del ruolo di docente, avrebbe adescato una giovanissima studentessa di una scuola secondaria di primo grado. Una alunna affidata alla sua cura e istruzione.
Per gli inquirenti, approfittando del proprio ruolo, l’uomo avrebbe indotto la ragazzina – che ha meno di 14 anni – a compiere atti di natura sessuale. E lo avrebbe fatto raccontandole – come recita il capo di imputazione – le proprie fantasie erotiche.
Lo avrebbe fatto di persona e tramite uno fitto scambio di messaggi su Whatsapp. Oltre 10mila, secondo il consulente informatico della Procura che ha trovato anche tracce di telefonate e videochiamate tra i due, una delle quali di oltre un’ora e cinquanta minuti.
Un comportamento che, secondo la Procura di Bologna, avrebbe portato l’uomo a guadagnarsi la fiducia della vittima. Al punto tale che – per l’accusa – si sarebbe spinto anche a comportamenti morbosi, come baci e carezze.
L’indagine – svolta dai carabinieri – è partita a seguito della denuncia della madre della ragazzina.
Dalle consulenze informatiche eseguite su telefono, tablet e pc dell’insegnante non sarebbero invece emersi file contenenti foto o video pedopornografici, né foto della ragazzina. Così come sono stati esclusi atti sessuali di ogni tipo.
Ora dopo sequestri, consulenze sugli apparati telefonici ed escussioni in audizioni protette, la Procura ha notificato l’avviso di fine indagini al professore. Il docente, tramite il proprio legale, potrà scegliere se rendere dichiarazioni o depositare una memoria.
Trascorsi i tempi tecnici di garanzia previsti dalla legge per l’indagato, l’eventuale decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio potrebbe arrivare nelle prossime settimane.
Al momento, contattata telefonicamente, la difesa dell’uomo preferisce non rilasciare dichiarazioni.
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