Codigoro. Con il ritrovamento e il recupero del miliario romano di Pontemaodino, la comunità, la scorsa estate, ha riscoperto un pezzo significativo della sua storia più antica. Il reperto sarà al centro dell’incontro pubblico “Codigoro in età antica: le attività del Gaf e la riscoperta del miliario di Pontemaodino”, in programma oggi, giovedì 30 gennaio, alle ore 15.30, al Palazzo del Vescovo.
Il miliario, risalente al II secolo a.C., emerso all’interno di un fondo privato della famiglia Bison, è stato prelevato, il 12 agosto scorso, mediante un’operazione pianificata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Il reperto, del peso di circa 300 kg e costruito in trachite dei Colli Euganei, fu scoperto negli anni ’70 ,durante i lavori di escavo di un canale di scolo, ma solo recentemente è stato oggetto di un piano di valorizzazione storica.
L’antica pietra miliare, che riporta un’incisione ben visibile con il nome del console Tito Annio, dimostra l’esistenza di una strada consolare che, nell’Antichità, attraversava il territorio di Codigoro. Questo ritrovamento rafforza la consapevolezza del ruolo strategico che l’area rivestiva nei collegamenti tra Roma e il nord della nostra penisola.
L’operazione di recupero si è resa possibile grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza, rappresentata dall’archeologa Carolina Ascari Raccagni, la famiglia Bison, il Gruppo Archeologico Ferrarese con Liviano Palmonari, il Comune di Codigoro e la ditta Massarenti, quest’ultima incaricata del prelievo e del trasporto del prezioso reperto. Attualmente, il miliario è custodito presso il complesso abbaziale di Pomposa, in attesa di restauro, ai fini della sua successiva musealizzazione.
Il sindaco Sabina Alice Zanardi ha espresso da subito il proprio plauso per l’operazione, sottolineando l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio archeologico locale. “Questo miliario rappresenta una testimonianza preziosa delle antiche vie di comunicazione che attraversavano il nostro territorio. Il nostro auspicio – sottolinea la sindaca – è quello che possa essere presto esposto, per permettere a cittadini e visitatori di conoscere un pezzo fondamentale della nostra storia”. Ringrazio in primo luogo la famiglia Bison per la grande disponibilità mostrata, l’ex direttore della biblioteca comunale Daniele Rossi, contattato da don Piero Viganò, nell’immediatezza del ritrovamento, Letizia Bassi, presidente del Gruppo archeologico ferrarese, Liviano Palmonari, nella sua duplice veste di vice presidente del Gaf e di ispettore onorario della direzione regionale Archeologia, Belle Arti e paesaggio e l’archeologa Flavia Amato, per l’importante iniziativa culturale organizzata all’interno della nostra biblioteca comunale, nell’ambito della rassegna Unicultura, L’università del tempo Libero”.
Per informazioni, si consiglia di contattare la Biblioteca Comunale “Giorgio. Bassani” (tel.0533 729585 – 329 5908655 ed e-mail: biblioteca@comune.codigoro.fe.it)
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