Cronaca
30 Gennaio 2025
Un uomo di 28 anni è accusato di aver avuto una serie di rapporti non consensuali con una ragazza che aveva conosciuto qualche mese prima in una chat per incontri su Telegram: "Non aveva mai dato segnali che non fosse d'accordo"

Violenza sessuale, lui nega tutto. “Ingiustizia, lei era consenziente”

di Davide Soattin | 3 min

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Per la Procura di Ferrara, che lo accusa di violenza sessuale, avrebbe avuto – nella stessa giornata – una serie di rapporti non consensuali con una ragazza che aveva conosciuto qualche mese prima in una chat per incontri su Telegram.

Ma ieri mattina (mercoledì 29 gennaio) lui, un 28enne italiano, attualmente in carcere dove sta scontando una condanna per rapina, davanti al collegio giudicante del tribunale di Ferrara, ha negato tutto, definendo “ingiustizia” quello che oggi sta vivendo.

Lei invece, residente fuori provincia, per la seconda volta non si è presentata a testimoniare e così, nella prossima udienza, dopo essere già stata multata, sarà accompagnata in tribunale dai carabinieri.

La vicenda sarebbe avvenuta tra il 1° e il 2 giugno 2021, quando – secondo il racconto che fa l’imputato – i due si erano dati appuntamento a Ferrara per conoscersi di persona, dopo alcuni mesi di messaggi social e di videochiamate hard.

“Non ci eravamo mai visti prima” dice, rispondendo alle domande della pm Silvia Clinca. “Quel giorno – prosegue – lei aveva preso il treno per venire a Ferrara e, dopo esserci incontrati, avevamo iniziato a baciarci come se fosse stato un colpo di fulmine. Avevamo poi avuto un rapporto sessuale consenziente. Le avevo chiesto se avesse voluto usare le protezioni, ma mi aveva detto che non c’erano problemi. Non aveva mai dato segnali che non fosse d’accordo o fosse a disagio per quello che stavamo facendo. Se me ne fossi accorto, mi sarei fermato subito”.

Quel giorno (1° giugno) i due avrebbero avuto più di un rapporto sessuale e poi, alla sera, il 28enne sarebbe uscito di casa per andare al lavoro. “Al mio ritorno lei stava dormendo – aggiunge – e così mi ero messo a letto anche io. Dopo aver consumato un altro rapporto, improvvisamente, lei mi disse che sarebbe voluta andare via. Le dissi che andava bene. Non ho mai tenuto nessuno con la forza, né l’ho mai obbligata a fare qualcosa contro la sua volontà. Nemmeno quando mi aveva detto che se ne voleva tornare a casa sua”.

“La mattina seguente, quella del 2 giugno, le avevo scritto – ricorda il 28enne – per sapere come fosse andato il viaggio di rientro. Mi rispose che era quasi arrivata. Poi mi aveva bloccato su WhatsApp“.

I due si sarebbero così persi di vista e non si sarebbero più sentiti. Fino al 2 novembre 2022, quando lui l’avrebbe ritrovata nuovamente su Telegram: “Le avevo chiesto di parlare al telefono. Mi aveva detto di sì ma non aveva capito chi fossi. Quando le dissi che ero io, iniziò a offendermi e a dirmi che mi avrebbe denunciato per stalking. Mi aveva fatto contattare anche da un amico che mi mandò la foto di un coltello e mi minacciò, dicendomi che sarebbero venuti in cinque a casa mia e mi avrebbero fatto a pezzi“.

In aula, l’uomo è stato sentito anche su alcune chat con la presunta vittima successive ai fatti che gli contestano, finite all’interno del fascicolo di indagine della Procura, che però lui ha disconosciuto.

Al termine dell’udienza, il processo è stato rinviato al 26 marzo.

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