Attualità
24 Gennaio 2025
Hanno partecipato i ragazzi delle giovanili e gli studenti del Liceo "A. Roiti" a indirizzo sportivo ripercorrendo le vicende di Giovanni Di Veroli, unico calciatore ebreo romano ad aver giocato in serie A

“In gioco per l’uguaglianza”. Meis e Spal uniti nel ricordo della Shoah e nella lotta al razzismo

di Redazione | 3 min

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Nel pomeriggio di giovedì 23 il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah in collaborazione con Spal Foundation ha organizzato allo stadio “Paolo Mazza” l’incontro “In gioco per l’uguaglianza” dedicato a storie di calcio, Shoah e lotta al razzismo e alla figura di Giovanni Di Veroli, unico calciatore ebreo romano ad aver giocato in serie A in una delle squadre della Capitale. L’attività era rivolta a circa 330 studenti del Liceo “A. Roiti” di Ferrara (indirizzo sportivo) e a 100 ragazzi e ragazze che giocano nelle squadre del settore giovanile Spal.

“Era da diverso tempo che volevamo organizzare un incontro che incrociasse il valore della Memoria con le storie individuali di calciatori e sportivi e siamo molto soddisfatti che questo avvenga all’interno di uno spazio significativo come lo stadio – ha spiegato Amedeo Spagnoletto, direttore del Meis – Ringraziamo Spal Foundation per la preziosa collaborazione che è iniziata ormai due anni fa, lo scorso gennaio 2023, con la visita della squadra al MEIS e ci auguriamo che questo possa essere un passo in avanti per contrastare con forza ogni forma di intolleranza che avviene sul campo di calcio; accomunandoci nella genuina passione per lo sport e allontanando ogni forma di violenza: sia nei gesti sia nelle parole”.

E’ stato presentato agli studenti il libro di Paolo Poponessi e Roberto Di Veroli “Una stella in campo. Giovanni Di Veroli dalla persecuzione razziale al calcio di serie A” (Casa Editrice Persiani, 2023). Il volume è dedicato a Giovanni Di Veroli (1932-2018) che detiene ancora oggi un primato; quello di essere l’unico calciatore ebreo romano ad avere giocato in serie A, vincendo anche un trofeo nazionale importante. Con la maglia della Lazio conquistò infatti la Coppa Italia nel 1958.

“Ringraziamo il Meis e il direttore Spagnoletto per averci coinvolto in questa lodevole iniziativa. La Spal e il calcio in generale possono e devono veicolare messaggi e valori importanti, – ha dichiarato il direttore generale Luca Carra –. Oggi più che mai abbiamo l’esigenza e il dovere di conservare la memoria per fare in modo che le nuove generazioni non crescano nell’indifferenza o nell’ignoranza e diventino al tempo stesso soggetti capaci di impegnarsi affinché quanto successo non si ripeta più. La SPAL quindi supporta e sempre supporterà con partecipazione ed entusiasmo iniziative che si pongano fini così alti”.

La vicenda Di Veroli suscita interesse perché nel corso della sua vita ha attraversato per intero la storia italiana del Novecento, una vita iniziata nell’Italia fascista e che ha incrociato in seguito la persecuzione razziale, il terrore della guerra e il rischio di una possibile deportazione nei campi di sterminio assieme alla sua famiglia. Sfuggito alla razzia del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, quando il Paese risorge, Di Veroli conosce il successo sui campi di calcio della serie A italiana e, conclusa l’attività sportiva, diventa un apprezzato imprenditore commerciale.

A dialogare con gli autori, lo scrittore e giornalista di Pagine Ebraiche (il giornale dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) Adam Smulevich che ha firmato i libri “Presidenti. Le storie scomode dei fondatori delle squadre di calcio di Casale, Napoli e Roma” (ed. Giuntina) e “A futura memoria. Storie di sport, lezioni di vita e di Un calcio al razzismo. 20 lezioni contro l’odio” (ed. Giuntina) con Massimiliano Castellani.

All’iniziativa hanno preso parte anche il calciatore della prima squadra maschile Alessandro Bassoli, e Silvia Chiellini, giocatrice della prima squadra femminile Accademia Spal, che hanno dato un loro contributo sulle discriminazioni nel mondo del calcio al giorno d’oggi.

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