Domenica speciale, il 26 gennaio alle 10.30. Ferrara Musica al Ridotto propone un concerto che è anzitutto un pezzo di storia della liuteria ferrarese.
La vera protagonista del matinée sarà la famiglia Pareschi, la cui storia è stata ricostruita grazie al paziente lavoro di ricerca del giovane liutaio casalasco Matteo Marsili insieme ad Antonella Pareschi. E’ dal 2016 che l’autore ha iniziato a raccogliere documenti e testimonianze su Gabriele Pareschi, nato a Ferrara nel 1924 e figlio del più celebre liutaio Gaetano (1900-1987). Le ricerche sono finalmente confluite nella pubblicazione “Pareschi. Storia di una famiglia ferrarese nella liuteria del ‘900” che domenica sarà presentata dall’autore per la prima volta al pubblico.
A seguire andrà in scena un concerto molto particolare, perché vede coinvolta Antonella Pareschi, nipote di Gaetano, che per la prima volta suonerà a Ferrara, città di nascita del padre violinista Giancarlo. Prima di trasferirsi in Brasile nel 1953 e diventare primo violino del Teatro Municipale di Rio de Janeiro, Giancarlo Pareschi aveva studiato al nostro Conservatorio, allora Liceo Musicale Frescobaldi come anche il fratello Gabriele Pareschi eccellente pianista e liutaio. E dal Frescobaldi proviene anche il secondo protagonista. Laureato in architettura, Matteo Forlani è tra i giovani allievi più talentuosi che abbiano compiuto a Ferrara i propri studi pianistici (con il compianto Luigi Di Ilio) e di composizione con Berardo Mariani. Antonella Pareschi – figlia d’arte fino al punto da essere divenuta lei stessa primo violino al Teatro Municipale di Rio de Janeiro e Matteo Forlani eseguiranno tra gli altri pagine di grande popolarità come la Sonata op. 5 n. 12 di Arcangelo Corelli (“La follia”) e il celebre Liebesleid di Fritz Kreisler.
Ma la storia dei Pareschi non è solo un racconto di strumenti ad arco e di violinisti, ma anche di omonimie. Come quella tra l’Antonella Pareschi violinista in Brasile e la cugina Antonella Pareschi figlia di Gianfranco anche lui musicista (nipote del violinista Giancarlo e figlio di Gabriele) e anch’essa nipote e pronipote di Gabriele e Gaetano. La sua collaborazione è stata fondamentale nella stesura del libro di Matteo Marsili, assieme a quella di un’autorità di storia della liuteria come Giovanni Intelisano. Al libro hanno inoltre contribuito i maestri Claudio Amighetti e Massimo Negroni, oltre ad altri 35 liutai e 20 musicisti che hanno messo a disposizione i loro strumenti, fornendo inoltre immagini, testimonianze dirette e veri e propri racconti.
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