A lezione l’associazione filo-israeliana: “Israele non bombarda Gaza e il gran muftì contribuì all’ideazione dell’Olocausto”
L’incontro “riparatorio” per ristabilire “l’equilibrio formativo” voluto dal ministro Giuseppe Valditara non sembra aver dato i frutti sperati.
Dopo l’intervento a gamba tesa del titolare dell’Istruzione, che ha rimproverato preside e docente di una scuola media di Ferrara dove si era tenuto in una classe media una lezione sui diritti umani tenuta da “Ferrara per la Palestina”, il secondo appuntamento non sembra aver dato i frutti sperati.
Almeno secondo la stessa associazione “Ferrara per la Palestina” che, insieme ai Giovani Palestinesi d’Italia, denuncia un “abuso di potere, con pressioni indebite e intimidazioni, la violazione della dignità della docente, costretta a subire decisioni imposte dall’alto; la negazione del diritto degli studenti a un’educazione libera, inclusiva e critica; l’uso degli spazi pubblici da parte dello stesso Ministro e dell’organizzazione “pro-Israele” per fare propaganda a ragazzi tra i 13 e 14 anni”.
E ancora: “l’estrema gravità e la follia di questa propaganda, che nega l’esistenza del popolo palestinese, ma che attribuisce agli stessi la grave responsabilità per l’olocausto – le false affermazioni sulla storia e sull’attualità della Palestina”.
Andiamo con ordine. Il primo incontro a scuola, quello contestato, risale al 20 novembre. “L’incontro, concordato per tempo con la docente e inserito in un percorso educativo sui diritti umani e la pace – spiega Ferrara per la Palestina – , è stato autorizzato dalla dirigente scolastica, documentato e organizzato nei minimi dettagli. Con i ragazzi e le ragazze si sono approfonditi i diritti fondamentali dell’uomo, la cultura palestinese e la vita quotidiana delle persone nei territori occupati della Cisgiordania”.
Pochi giorni dopo, il 26 novembre, la dirigente scolastica ha ricevuto una telefonata dal Provveditorato Territoriale di Ferrara, seguita da una seconda chiamata del direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna in collegamento con il Ministro dell’Istruzione e del merito Valditara.
“Ciò che è stato imposto è inaccettabile – ricorda l’associazione -: ripristinare un cosiddetto ‘equilibrio formativo’ forzando la presenza immediata di un rappresentante israeliano per esporre ‘le ragioni di Israele’”.
Questo intervento “è avvenuto senza riferimenti a leggi o regolamenti dell’ordinamento scolastico, senza esaminare i documenti dell’incontro svolto e ha incluso minacce di provvedimenti disciplinari nei confronti della scuola e della docente. I sindacati hanno condannato fermamente questa ingerenza, definendola illegale e contraria ai principi fondamentali dell’autonomia scolastica”.
Il 19 dicembre si è tenuto in classe un incontro con i rappresentanti dell’Unione Associazioni Italia-Israele, “il tutto senza il consenso dell’insegnante e scatenando l’indignazione del corpo docente”.
Durante l’incontro del 19 dicembre la docente sarebbe stata testimone di “gravi affermazioni – riporta Ferrara per la Palestina – di sfondo propagandistico da parte delle rappresentanti di Unione Associazioni Italia-Israele”.
“È stato detto – questo il riepilogo fatto dall’associazione – che il movimento nazionalista arabo, guidato dal gran mufti di Gerusalemme al-Husseini, anziché opporsi alla Gran Bretagna, si schierò contro gli ebrei, alleandosi con Hitler e che Al-Husseini contribuì all’ideazione della soluzione finale, suggerendo ad Hitler di sterminare tutti gli ebrei. Inoltre, è stato raccontato che il gran mufti reclutò combattenti in Medio Oriente in supporto della Germania nazista”.
“Ma le gravi affermazioni non sono terminate qui – continua -. Ai ragazzi è stato detto che non è mai esistito un popolo palestinese, che fu Yasser Arafat ad inventare l’identità palestinese, riferendosi a popolazioni arabe con passaporto egiziano e giordano provenienti da Giudea e Samaria. È stato detto che Arafat guidò per anni l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina e che non hanno mai voluto la soluzione a due stati”.
Sarebbe stato affermato, inoltre, che il canto “dal fiume al mare” significa “voler cacciare via tutti gli ebrei dalla Palestina, che Gaza ha tantissime risorse e che ha ricevuto 20 miliardi di dollari negli ultimi 12 anni, soldi che sarebbero stati usati per comprare le armi e costruire i tunnel. È stato persino detto che Israele non bombarda la Palestina e che, anzi, lascia entrare tanti aiuti umanitari nella striscia di Gaza tramite il valico di Rafah, ma che purtroppo Hamas ruba gli aiuti dai camion per rivenderli alla popolazione a prezzi gonfiati, con lo scopo di fare soldi per comprare armi. Inoltre, è stato detto che è stato l’Egitto a chiudere il valico di Rafah, per impedire che la popolazione di Gaza scappasse in Egitto”.
Infine sarebbe stato dichiarato che, prima del 7 ottobre, “i coloni del sud della Palestina occupata andavano con la loro auto a prendere i malati a Gaza- anche i ‘terroristi’ che hanno ideato la strage del 7 ottobre- e li portavano negli ospedali in Israele”.
“Tutto questo è assurdo e inaccettabile – protestano Ferrara per la Palestina e i Giovani palestinesi -. Tutta la nostra solidarietà va alla docente, che ha subito questo grave abuso di potere e tutta la nostra rabbia va al Ministro Valditara, gli uffici della pubblica istruzione ed i criminali sionisti. Mentre a Gaza viene perpetrato un genocidio, dentro una scuola italiana si impone il peggior revisionismo storico”.
Le due associazioni invitano “chi vive tutti i giorni la scuola, tutti i docenti, tutti gli studenti, ad unirsi in rete scrivendo a docentipergaza@gmail.com per impedire che questi abusi continuino ad avvenire, per costruire una scuola che sia veramente libera”.
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