Desidero vivacemente protestare per l’articolo a firma di Riccardo Giori: non so se chi impagina il sito web sia lo stesso articolista.
Sta di fatto che l’articolo che correda il pezzo è presentato con una foto con giacigli di fortuna; il messaggio è inequivocabile: chi è povero (perché chi non ha casa è povero!) ruba.
Il degrado e di chi assimila degrado e povertà.
I poveri non sono ladri!
E a chi è povero va riconosciuta la sua dignità quale, ad esempio, quella di non essere definito ladro.
Ora so bene che Estense non è questo, ma sono dispiaciuto per questo lapsus freudiano che veicola le peggiori idee della più becera destra razzistoide: chi fa blocchi stradali contro i migranti o di chi raccoglie firme contro “un barbone” per farlo allontanare.
E magari finire in un O.P.G. dove si muore dopo pochi mesi.
Il degrado è lasciare che i poveri restino poveri!
E, tanto per sfatare il mito “assistenziale” dei cattolici sui poveri occorre che i poveri non siano più poveri ma che anche essi siano chiamati, esortati, aiutati ad avere una vita non più da poveri.
Parafrasando Gianni Rodari direi: “Aiutare un povero a non essere più povero, affinché non sia un ricco buono ad aiutare un povero ma perché non ci siano più i poveri”.
Nessun “comunismo”, solo Vangelo di Gesù.
Mauro Corradini, Roma
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Gentile Corradini,
ha perfettamente ragione.
L’intenzione era dare voce alle preoccupazioni di residenti e commercianti, ma il risultato ottenuto è quello che lei, giustamente, ci rimprovera.
Abbiamo peccato di semplicismo e di scarsa sensibilità e me ne assumo la responsabilità scusandomi con i lettori che, come lei, possono essere stati urtati dall’articolo in questione.
mz