Politica
20 Gennaio 2025
I consiglieri del Pd di Ferrara incontrano i residenti: emergono problemi di viabilità, servizi assenti e un senso di abbandono che divide il paese

Quartesana al centro: il grido di una comunità dimenticata

di Redazione | 3 min

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Quartesana. Proseguono gli incontri con la cittadinanza del gruppo consiliare del Partito Democratico di Ferrara. Sabato mattina, in rappresentanza anche del resto del gruppo che era impegnato nell’iniziativa promossa dal coordinamento dei comitati no biogas e biometano a Villanova i consiglieri Segala, Conforti e Proto, su invito di Dario Capatti hanno incontrato un nutrito gruppo di residenti in una sala che affaccia su via Ponte Rigo a Quartesana.

Ed è proprio Ponte Rigo il tema che da subito scalda gli animi, una via abbandonata, funestata dall’ammaloramento del ponte, dagli stalli per la raccolta differenziata che diventano discariche a cielo aperto, sino al problema degli allagamenti qualche centinaio di metri dopo il ponte dove la pendenza della strada provoca un deflusso delle acque direttamente nei garage e nei piani terra. Quartesana, secondo i residenti, sembra un paese abbandonato dall’amministrazione. Un paese diviso in due da una pericolosa bretella come via Comacchio dove le auto sfrecciano a velocità molto sostenuta, senza alcuna protezione per i pedoni e presa d’assalto, assieme alle troppo strette vie limitrofe, dai grandi tir che servono le imprese agricole che a Quartesana, per fortuna, ancora lavorano. Una convivenza difficile con i cittadini che continuano a chidere vie d’accesso adeguate ai mezzi in manovra e un’attenzione maggiore al ponte dove ormai il canale ha mangiato gli argini e sull’asfalto si sono aperte profonde buche che fanno pensare che prima o poi la strada cederà.

È il terrore della signora che vive al di là del ponte, che racconta che quando il ponte è stato chiuso doveva percorrere 10 km per andare in piazza oppure andare a piedi, ma a piedi è davvero pericoloso dice. A Quartesana non arriva nemmeno un autobus, esiste un servizio di taxibus a chiamata, ma non è sufficiente. Quartesana è isolata, isolata persino dal vicino ospedale che diventerebbe invece motivo di indotto per il tessuto del paese se solo fosse collegato: “Pensate a quanti professionisti e studenti potrebbero scegliere di vivere a Quartesana se non ci tenessero così isolati” interviene un professionista del campo sanitario.

“Al termine dell’incontro ci hanno portato a vedere i luoghi di cui ci hanno parlato – raccontano i consiglieri – e abbiamo toccato con mano le difficoltà concrete che affrontano. Perché continuare a parlare di frazioni al centro se allo stato dei fatti questi cittadini in realtà si sentono periferici e abbandonati? Come spesso accade, constatano i tre dem, la distanza tra il narrato e il reale è inpressionante. In modo provocatorio, ma non troppo chiosano mentre proseguono il loro giro per le vie del paese, suggeriscono delle sedute del consiglio comunale itineranti, magari dicono che i nostri colleghi prima di votare l’ennesima variazione di bilancio per l’ennesimo evento potrebbero riflettere su come i fondi potrebbero essere spesi meglio per rendere la qualità della vita delle comunità periferiche più dignitosa, per invertire la tendenza allo spopolamento, per fare in modo che chi vive in frazione, per scelta o per necessità, non si senta un cittadino di serie b e possa contare su servizi e cura da parte dell’amministrazione”.

L’impegno dei consiglieri è di tornare a breve dopo alcune verifiche con gli enti competenti (Provincia, Tper, Ami, Consorzio di Bonifica) e con gli uffici comunali. “Verifiche che – si augurano i consiglieri – gli siano permesse visti i continui ostacoli posti dall’amministrazione all’attività di controllo e ispettiva che sono chiamati a fare come rappresentanti eletti dei cittadini”.

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