Sono da poco passate le 22 del 1° settembre 2023 quando la telecamera di videosorveglianza installata dietro al bancone del bar riprende Vito Mauro Di Gaetano impugnare un lucchetto peso circa un chilo e affacciarsi alla porta del locale, tenendolo nascosto dietro la schiena, quasi stesse aspettando l’arrivo di qualcuno. Lo stesso succede alle 22.18 e alle 22.23 poi, alle 22.29, il gestore del locale ripone l’oggetto in una zona in cui, quasi un’ora più tardi, lo riprenderà per accanirsi sul 42enne Davide Buzzi, sfigurandolo e uccidendolo.
Inizia così il filmato che riprende la ‘mattanza’ al bar Big Town di via Bologna, proiettato ieri (16 gennaio) in aula, davanti alla Corte d’Assise del tribunale di Ferrara, e analizzato sequenza dopo sequenza dal luogotenente Davide Bruni del nucleo investigativo dei carabinieri di Ferrara.
Alle 23.09 Buzzi e Piccinini – risultato in seguito positivo ad alcool, cocaina e benzodiazepine – fanno irruzione nel locale. “Sono arrivati” si sente esclamare da dentro il bar, dove stanno lavorando Vito Mauro Di Gaetano e suo padre Giuseppe. Per due volte, il 42enne sferra a quest’ultimo una gomitata, facendolo cadere a terra, mentre il 22enne gli intima di uscire.
“Adesso brucio tutto” è la minaccia di Buzzi.
La situazione degenera velocemente. Giuseppe Di Gaetano, che per qualche secondo sparisce dalle riprese, rientra nell’obbiettivo della telecamera e – col coltello impugnato nella mano destra – sferra repentinamente un fendente al petto di Piccinini, ferendolo. “Chiama un’ambulanza che gli ha dato una coltellata” ordina con tono perentorio Buzzi, rivolgendosi a Vito Mauro Di Gaetano che, da dietro il bancone, immediatamente compone il 118 e telefona ai soccorsi, spiegando per filo e per segno cos’era successo poco prima.
Gli animi sembrano spegnersi e nulla lascia presagire a quello che sarebbe successo pochi minuti più tardi.
Buzzi e Piccinini sono seduti in un angolo del bar in cui la telecamera fa fatica a riprenderli. Si intravedono appena. “Dimmi perché sei venuto qua” chiede Vito Mauro a Buzzi, che gli risponde secco: “Perché devi chiudere”. “Ma perché?” controbatte il gestore. Senza se e senza ma arriva la risposta: “Perché sì”.
Giuseppe che, così come prima era finito fuori dall’inquadratura, riappare nuovamente col coltello nella mano destra e succede l’irrimediabile. “Davide, Davide, Davide” dice Vito Mauro a Buzzi, nel tentativo – almeno secondo gli inquirenti – di distrarlo mentre il padre lo accoltella. “Mi ha tagliato la gola“ si lamenta il 42enne, che successivamente – chiedendo di sollecitare l’arrivo dei sanitari del 118 -, riferendosi a lui e alle condizioni di Piccinini che sta per svenire, afferma: “Stiamo morendo in due“.
“Tu devi morire” gli risponde Giuseppe Di Gaetano.
Buzzi e Piccinini cadono a terra e Giuseppe Di Gaetano li colpisce con un’altra serie di coltellate. “No nel collo, idiota” esclama Piccinini, successivamente colpito da una bottigliata alla testa da Vito Mauro, che riserva lo stesso trattamento a Buzzi. Quest’ultimo, nel tentativo di alzarsi e di trovare un appiglio per farlo, inizia a ‘nuotare nell’aria‘ senza riuscirci. Finisce sdraiato a terra, davanti al bancone da cui esce Vito Mauro Di Gaetano che, preso il lucchetto dove lo aveva lasciato prima del loro arrivo, si accanisce su di lui.
Sono le 23.16: in tutto gli sferra tra i 37 e i 38 colpi alla testa, sfigurandolo. Lo fa con una violenza inaudita, da brividi. Che lui stesso, presente in aula, si rifiuta di vedere. Per tutta la durata del video, infatti, lo sguardo resta immobile a terra, mentre muove le mani con fare nervoso e compulsivo su e giù lungo le cosce. Poi, esplode in un pianto. Impassibile, invece, suo padre, che non distoglie mai lo sguardo dal monitor. Stato d’animo diverso per Natalino Buzzi, padre della vittima, che sceglie di uscire dall’aula ancora prima della proiezione del video.
Dopo Buzzi, tocca a Piccinini che, poco prima, a Giuseppe Di Gaetano aveva detto “Basta, basta, sono ferito“. Ma, pure a lui, colpito anche con una chiave inglese, Vito Mauro rifila tre colpi di lucchetto alla testa, per poi – intanto che esce e si allontana dal locale – urlargli: “Mi hai rovinato la vita“.
Al termine dell’udienza, gli avvocati Gian Luigi Pieraccini e Francesco Mantovani, legali di parte civile, hanno affermato che la “visione del video ha dimostrato che i due imputati non avevano nessun timore di Buzzi“. “Anzi – hanno proseguito – lo stavano aspettando con un coltello e un lucchetto della saracinesca pronti all’uso”. I due avvocati hanno concluso: “È stato inoltre dimostrato che, dopo l’accoltellamento di Piccinini, avvenuto senza che tra l’altro fosse necessario per difesa, si poteva evitare altro spargimento di sangue“.
Si torna in aula giovedì 30 gennaio.
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