Detenuta trans abusata. “Il silenzio delle istituzioni è complice”
Una interrogazione alla giunta regionale per chiedere di tutelare la detenuta trans che ha denunciato di essere stata violentata da quattro uomini all'interno del carcere
Una interrogazione alla giunta regionale per chiedere di tutelare la detenuta trans che ha denunciato di essere stata violentata da quattro uomini all'interno del carcere
"Siamo il presente della giustizia e vogliamo un futuro". È il cartello che i dipendenti del Tribunale di Ferrara espongono davanti alla Corte d'Appello di Bologna dove sono presenti in assemblea e presidio organizzati dalla Fp Cgil insieme a Uil Pa e Usb Pi dalle 11 alle 13 del 30 giungo
Quanto sono stati efficienti e tempestivi gli interventi di derattizzazione in piazza Cortevecchia? A Chiederlo è un'interpellanza di Davide Nanni, consigliere comunale del Pd, che chiede anche quanto siano costati gli interventi adottati per risolvere un problema che "da circa tre mesi i cittadini continuano a segnalare"
. Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente, ha presentato a Marina di Ravenna i dati relativi allo stato di salute del mare e degli 11 punti monitorati sul litorale emiliano-romagnolo solo due risultano superare i limiti e quindi considerabili inquinati. Uno dei monitoraggi è avvenuto a Porto Garibaldi, nella spiaggia libera a nord del Canale navigabile e risulta essere entro i limiti
I rispettivi consigli di indirizzo hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione della Fondazione Estense, segnando un passaggio decisivo nel percorso di avvicinamento tra i due enti, avviato a fine 2024
Avrebbe accusato ingiustamente un compagno di cella di far parte – insieme a un altro gruppo di soggetti – di un’organizzazione criminale che stava pianificando un attentato per uccidere un giudice del tribunale di Ferrara.
Protagonista della vicenda è un 51enne foggiano, all’epoca dei fatti detenuto all’interno del carcere di via Arginone, oggi finito a processo con l’accusa di calunnia.
I fatti risalgono al 2019 quando, in provincia di Ferrara, un ragazzo italiano – oggi 26enne – viene trovato, dopo un controllo, in possesso di un quantitativo di sostanza stupefacente tale da far scattare nei suoi confronti l’arresto da parte dei carabinieri.
Una volta in manette, il giovane viene trasferito in carcere, in attesa dell’udienza di convalida del proprio arresto.
Lì, in quel frangente, il ragazzo viene messo in cella con l’attuale imputato che, secondo la propria versione dei fatti, finisce per essere ‘confessore’ delle presunte intenzioni del 26enne che, a suo dire, gli avrebbe rivelato la volontà di uccidere il magistrato con un attentato.
Il 51enne così decide di raccontare tutto agli inquirenti e viene anche ascoltato dal pm di turno che, vista la pericolosità di quanto gli viene detto, dispone subito una perquisizione nella casa dei genitori del ragazzo, con l’obiettivo di trovare delle armi che il 51enne diceva fossero lì nascoste.
L’accertamento, effettuato da una ventina tra carabinieri e uomini della guardia di finanza, finisce però per avere esito negativo e il 51enne viene mandato a processo con l’accusa di calunnia.
Durante l’udienza di ieri (14 gennaio) mattina, davanti alla giudice Rosalba Cornacchia, il 26enne è stato sentito come testimone e, per la prima volta, accompagnato dal padre in aula, ha scoperto il motivo di quella perquisizione, su cui né lui né i suoi familiari riuscivano a darsi una spiegazione.
Il processo tornerà in aula l’11 marzo, quando sarà sentito l’imputato.
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