Attualità
13 Gennaio 2025
L’Ateneo lancia Prisma 2.0, Sensus e Be.In.Unife e punta a migliorare la qualità della vita accademica di studenti con disabilità e non

In Unife nessuno resta indietro: tre nuovi progetti all’insegna dell’inclusività

di Redazione | 3 min

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di Elena Coatti

Con un’età media di laurea di 24,8 anni e un 73,1% di laureati in corso, l’Università di Ferrara si distingue nel panorama nazionale e regionale. Merito della qualità della formazione, ma anche di una crescente attenzione al benessere della comunità accademica. I progetti Prisma, Sensus e Be.In.Unife rispondono concretamente a questa esigenza, rivolgendosi a studenti con disabilità, difficoltà nell’apprendimento, matricole e neolaureati, tutor e docenti.

“Le tre iniziative rispondono alle sfide di oggi del diritto allo studio, della formazione di qualità e del supporto al percorso universitario, contribuendo anche a realizzare i principi sanciti nel nostro Statuto”, afferma la rettrice Laura Ramaciotti durante la presentazione dei progetti tenutasi il 13 gennaio, nella sede di via Ariosto. “L’ateneo si impegna quotidianamente nel migliorare le condizioni di lavoro e di studio dei nostri studenti e dei nostri colleghi, tutelando la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e favorendo il benessere psico-fisico”.

Il progetto Prisma, realizzato da un partenariato di otto atenei e un Afam, ha ottenuto due importanti finanziamenti dal Mur, con il bando Pro-Ben, per oltre quattro milioni di euro. “Uno studente, per raggiungere un livello accademico soddisfacente e per laurearsi in corso, ha bisogno di stare bene, di sentirsi accolto e di creare reti di appartenenza in grado di rispondere ai suoi bisogni”. Lo afferma la professoressa Paola Bastianoni, delegata alle attività di consulenza psicologica e al counselling. Prisma 1.0, già attivo nel presente anno accademico, ha potenziato il servizio di counselor psicologico di ateneo attraverso azioni di ricerca non precostituite, ma ascoltando le tensioni della popolazione studentesca.

In questo modo, Prisma 2.0, che partirà a ottobre 2025, “entra nella tensione più specifica di quelle coorti di popolazione che hanno bisogno di attenzioni specifiche – spiega Bastianoni –, come le matricole e gli studenti in uscita, tramite percorsi di accoglienza formativa personalizzati e individuali”. A prendere per mano lo studente che si immatricola, guidandolo nella vita accademica e nello studio autonomo è il progetto Be.In.Unife. “Una formazione specifica sui metodi di studio – chiarisce la docente Tamara Zappaterra, prorettrice alla diversità, equità e inclusione – rivolta non solo a chi ha disturbi dell’apprendimento, ma a tutti gli studenti che per diversi motivi possono andare incontro a dispersione formativa”.

Inclusione deve andare di pari passo con l’autodeterminazione. Unife l’ha capito e Sensus punta proprio a questo. “Con SensusAccess e SensusLibrary lo studente con disabilità può scegliere se studiare con uno strumento che sia o un file pdf o un file in braille – prosegue Zappaterra -. Non è solo un’accessibilità tecnologica, ma è anche un’autodeterminazione perché permette una assoluta autonomia nel percorso di vita accademico e rende le persone più fragili in grado di autodeterminare la propria persona”.

“SensusLibrary va a creare una biblioteca digitale composta da strumenti accessibili – conclude Alessandra Annoni, prorettrice alle biblioteche e presidente del sistema bibliotecario di Ateneo –. L’idea è quella di consentire un accesso generalizzato agli studenti che abbiano difficoltà nella lettura, quindi non solo ipovedenti ma anche affetti da altre forme di disabilità. In questo modo possono ottenere il materiale didattico in un formato digitale accessibile oppure in audio mp3”.

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