“Ottimizzazione del flusso del paziente sottoposto a Chirurgia Robotica”, questo il titolo dell’appuntamento scientifico che si è svolto nelle scorse settimane presso il Nuovo Polo Didattico dell’ospedale di Cona.
Un tema, quello della robotica, molto rilevate ed innovativo per le Aziende Sanitarie ferraresi, di qui l’iniziativa promossa dal Coordinamento delle Direzioni dei Presidi ospedalieri (dott. Luca Lavazza) che, insieme al prof. Nicola de’Angelis (Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Mininvasiva e Robotica dell’Apparato Digerente dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria), ha portato a Ferrara, in qualità di principale docente, la dott.ssa Silvia Pagliantini (Direttrice dell’Unità Operativa Innovazione e Sviluppo dell’Azienda Ospedaliera Pisana).
Un evento formativo nel corso del quale sono stati esposti anche i risultati dell’attività del primo anno di attività del robot chirurgico Da Vinci, a Ferrara. All’ospedale di Cona l’installazione della Piattaforma Robotica risale infatti ad ottobre 2023 e nei primi 12 mesi di attività, le procedure chirurgiche eseguite con questa nuova strumentazione sono state 261. Ma vi sono elementi interessanti anche in relazione al tipo di interventi eseguiti.
Dei 261 interventi eseguiti, 88 sono stati di chirurgia urologica, 94 di chirurgia generale, 42 di chirurgia toracica e 37 di chirurgia ginecologica. Mentre a livello italiano la chirurgia robotica è concentrata al 56% sull’urologia, a Ferrara tale percentuale è del 34% mentre il 66% riguarda le altre discipline chirurgiche.
“L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara – spiega infatti il dott. Lavazza – si posiziona all’ottavo posto, quanto a performance di utilizzo, tra gli ospedali italiani “monopiattaforma”, in altre parole quelli che utilizzano un solo robot chirurgico. In Italia i robot chirurgici sono usati soprattutto in chirurgia urologica mentre nel resto d’Europa vi è un utilizzo più centrato su varie branche chirurgiche. A Ferrara il “case mix”, ovvero l’insieme delle diverse casistiche trattate, è molto simile a quello europeo. Vengono infatti eseguiti interventi di chirurgia robotica in urologia, chirurgia generale, ginecologia e chirurgia toracica, con l’obiettivo di offrire ai pazienti maggiori possibilità di trattamento”.
“L’incontro che abbiamo svolto – ha messo in evidenza il prof. de’Angelis – è stato un momento importante di confronto con una delle realtà più rinomate di chirurgia robotica sul piano nazionale e che esprime da tempo e costantemente non solo un’efficienza organizzativa, ma anche un alto valore qualitativo delle prestazioni chirurgiche erogate. Seppur con le differenze legate alle peculiarità sanitarie locali di due differenti aziende, abbiamo potuto discutere della metodologia per centrare obiettivi comuni che riguardano la correttezza dei percorsi terapeutici ed il benessere del paziente. La robotica rappresenta la più importante rivoluzione chirurgica degli ultimi 20 anni che per esprimersi ai massimi livelli ha bisogno di un’organizzazione sanitaria dedicata ed al passo con l’evoluzione di questa complessa tecnologia”.
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