Economia e Lavoro
9 Gennaio 2025
Presentato piano industriale, forti criticità notate dai sindacati: "Oltre ai propositi ha bisogno di una forte struttura economica a cui l’azienda, da sola, non riesce a far fronte"

Berco non ce la fa da sola

di Redazione | 2 min

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I sindacati (Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm) hanno incontrato Berco per la presentazione del piano industriale 2025-2027 avanzando “l’ipotesi per cui, nonostante la scadenza del prossimo 16 gennaio per la definizione del percorso dei licenziamenti su base volontaria, ci sia il tempo di ricercare, anche con il Governo, tutte le soluzioni utili a far fronte ad un piano industriale che oltre ai propositi ha bisogno di una forte struttura economica a cui l’azienda, da sola, non riesce a far fronte”.

L’azienda non avrebbe dunque la forza necessaria per rilanciarsi da sola e per questo sollecitano percorsi di partenariato, “pubblico o privato, per poter affrontare il piano presentato e che quanto si voglia realizzare non gravi sui lavoratori con ulteriori procedure di licenziamento”.

Serve dunque continuare un confronto “in maniera sinergica, evitando decisioni unilaterali per il raggiungimento degli obiettivi, precisando che, fin qui, aver discusso con il Sindacato e con il Ministero è stato un valore aggiunto nel raggiungimento degli stessi”.

Non a caso le sigle hanno chiesto al Ministero delle imprese e del made in Italy “di riconvocare quanto prima il tavolo di confronto già avviato per ricercare le migliori soluzioni alla vertenza, precisando fin da subito che non accetteremo intese che prevedano, alla loro conclusione, il licenziamento di lavoratori e la messa in discussione della
continuità e della contrattazione aziendale”.

Non è infatti chiaro e “resta ferma una criticità su cui l’azienda non ha ancora sciolto nessuna riserva: il raggiungimento degli obiettivi di riorganizzazione del personale con le 400 uscite previste nell’intesa ministeriale”.

Durante l’incontro Berco ha annunciato “una serie di investimenti sia impiantistici che di innovazione di ciclo produttivo che di prodotto, strutturando anche una nuova organizzazione della linea dei fornitori, della propria organizzazione interna e specificando le aree su cui sarà possibile aggredire il mercato nel prossimo futuro soprattutto nell’after-markert“.

Il piano come prospettato, ribadiscono però i sindacati, “resta parziale perché mancante di dettagli di sostenibilità economica di cui abbiamo chiesto di avere maggiori informazioni”.

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