Bentrovati lettori. Sono medico rianimatore di 52 anni e vorrei esprimere contrarietà rispetto a quanto letto in merito al decesso per cause da accertare, dell’uomo di 38 anni, avvenuto il 31 dicembre us.
Si definisce morte “naturale”, Senectus di memoria universitaria, quella che raggiunge un soggetto anziano, al termine di una lunga vita, ed avviene per arresto della funzione cardiaca, per esaurimento delle funzioni, per natura ed età.
Avere un evento acuto che porti a morte a 38 anni, NON è assolutamente “naturale”, ma dovrebbe indurre medici e personale addetto, ad indagare le cause di quel decesso NON naturale, così da scongiurare probabili cause cardiache (spesso aritmogene o legate a malformazioni intracardiache) e vascolari (trombosi ed emboli vascolari), che potrebbero essere presenti in familiari della vittima stessa.
Io ritengo sia scorretto dal punto di vista etico, medico e clinico non indagare rispetto alle cause di simili decessi, considerando, a quanto si comprende e si evince da quanto scritto dai giornalisti e deciso dal PM, “naturale”, solo la morte che non avvenga per fatto procurato violento.
Lo ritengo molto, molto grave, poiché non indagando e considerando “naturali” morti improvvise senza accertarne la causa, non si riducono i rischi del medesimo accidente in altri soggetti, parenti, eredi, o anche estranei ma con caratteristiche simili o sintomatologia che potrebbe rivelare anomalie gravi, proprio a rischio della vita se NON indagate e corrette.
Riflettiamo seriamente su questo problema perché possano essere richieste autopsie mirate ad individuare la causa del decesso, che nulla ha di “naturale” in questo come in altri casi.
Voi giornalisti utilizzate per cortesia in modo corretto il termine “naturale”, che dovete sostituire con “improvvisa” e “non prevista, non indagata, inaspettata, molto sospetta…”
Michele Veronesi