Mesola
3 Gennaio 2025
Secondo la giustizia sportiva Fabrizio Mazzocchi dell’Atletico Delta, avrebbe intimidito e offeso l’arbitro

Allenatore squalificato per sei mesi: “Punizione inaudita”

di Redazione | 4 min

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A poche settimane dalla maxi squalifica di sei mesi che lo ha raggiunto, Fabrizio Mazzocchi, allenatore dell’Atletico Delta, al momento terza forza del campionato provinciale di terza categoria, interviene per far conoscere la propria posizione.

Il provvedimento è giunto la settimana successiva allo scontro tra la compagine di Bosco e la capolista Alberonese. La partita – giocata lo scorso 7 dicembre e vinta per 1 a 0 dalla compagine centese- aveva un forte significato perché metteva a confronto la solidità dell’Alberonese con lo spumeggiante e fantasioso gioco dell’Atletico Delta.

A pochi minuti dal termine l’arbitro Nicola Fanini di Ferrara si avvicina a Mazzocchi ed estrae il cartellino giallo perché lo avrebbe ritenuto responsabile delle lamentele provenienti dalla panchina dell’Atletico Delta. Da qui è nato un confronto con il mister che ha chiesto il motivo dell’ammonizione con il risultato di ricevere il cartellino rosso.

Quando al termine della partita Mazzocchi ha poi chiesto al direttore di gare un chiarimento gli è stato risposto che non c’era nulla da chiarire.

Il giudice sportivo comminerà così la sanzione che vede il trainer boscarolo squalificato fino al prossimo 30 giugno 2025. Nel suo comunicato il giudice sportivo scrive di “comportamento intimidatorio nei confronti dell’arbitro, fare minaccioso fino al contatto fisico per tre volte con la mano destra chiusa sul petto del direttore di gara, espressioni ingiuriose e blasfeme e nuovamente contatto a fine gara”.

Di fronte alla maxi squalifica la società Atletico Delta, “pur rispettando le decisioni della giustizia sportiva”, la ritiene “sproporzionata ai fatti accaduti. Il nostro allenatore ha sempre dimostrato il massimo impegno ed una condotta esemplare. Fabrizio Mazzocchi ha sempre lavorato con passione, dedizione e rispetto verso la squadra, i direttori di gara, gli avversari, i tifosi ed i dirigenti. La nostra fiducia nella sua professionalità rimane invariata e continueremo a supportarlo durante questo difficile momento. Siamo certi che l’allenatore avrà modo di chiarire la propria posizione attraverso i canali ufficiali”.

Secondo Mazzocchi “quello scritto dal direttore di gara e poi dalla giustizia sportiva non rispecchia il vero. Quello esercitato nei miei confronti è un puro attacco alla mia persona, alla mia squadra e alla società da parte di chi vuole che questa annata affondi. Basti poi vedere gli abbinamenti di Coppa “Tavolini” da poco usciti. E non solo”.

“Una squalifica di sei mesi nella cronistoria calcistica italiana è imputata ad allenatori o giocatori che mandano l’arbitro al Pronto soccorso con calci e pugni” aggiunge il mister, che elenca degli esempi.

“Basti pensare a Giovanni Castagna del Lecco che ha ricevuto 8 giornate (non 6 mesi!) per aver messo le mani addosso ad un guardalinee”. Mazzocchi continua dicendo che: “Ho ricevuto da parte di quest’ultimo una mancanza di rispetto della mia figura dall’inizio della gara con abuso della divisa che porta. Si appellava al fatto che ci avrei rimesso io, e solamente io, in quanto i giocatori della mia panchina, che indubbiamente sentivano molto la partita, parlavano ed urlavano in continuazione e, nonostante avessi fatto sentire al direttore di gara le mie riprese continue nei loro confronti, sono stato brutalmente allontanato dal terreno di gioco al minuto 85′. Non potevo sicuramente picchiare i miei giocatori perché stessero zitti...”.

E tutto questo ha comportato che: “Nella mia uscita dal terreno di gioco – prosegue il mister boscarolo – ho solo puntato il dito verso l’arbitro senza mai spingerlo, né toccarlo dicendogli che doveva portare rispetto per le vesti tecniche degli allenatori, visto che i giocatori di entrambe le squadre, per colpa sua, sia a fine gara che durante l’entrata negli spogliatoi si sono picchiati più volte”.

Mazzocchi conclude dicendo che “è una punizione inaudita che non merito come persona ed allenatore. Nemmeno la società che mi rappresenta merita questo, spesso colpita da persone cattive e invidiose in tutto quello che fa, e solo per avere al timone un presidente donna che guida in modo egregio ed esemplare l’ambiente maschile calcistico”.

“Ringrazio tutte le persone del settore e fuori – conclude – che mi hanno dato solidarietà. I ragazzi e la società sanno chi sono. Il nostro progetto continua e ne riparleremo a fine campionato con i fatti”.

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