Codigoro
22 Dicembre 2024
Per la morte di Giancarlo Baruffaldi sono indagate tredici persone. Per il consulente della Procura, l'uomo viaggiava a una velocità sostenuta e lungo la strada mancava la cartellonistica per indicare la curva pericolosa in cui è fuoriuscita l'auto

Si schiantò in auto con la famiglia. Prime risposte dalla cinematica

di Davide Soattin | 2 min

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Codigoro. Arrivano le prime risposte dalla consulenza cinematica disposta dalla Procura di Ferrara per indagare la morte di Giancarlo Baruffaldi, il 49enne idraulico di Santa Maria Maddalena, che – durante la tarda mattinata dello scorso 25 agosto – era rimasto vittima di un incidente mortale lungo la Sp 54, dopo aver perso il controllo dell’automobile su cui – insieme a lui – stavano viaggiando la moglie 45enne e le due figlie di 14 e 17 anni, tutte e tre ferite, ma senza gravi conseguenze.

Chiamato a ricostruire la dinamica del sinistro e a effettuare un focus sulle condizioni della strada, l’ingegnere Alfonso Micucci dell’Università di Bologna ha infatti rilevato che, al momento dello schianto, il 49enne stava andando a una velocità sostenuta e che l’arteria stradale, nel punto in cui è avvenuta la fuoriuscita del veicolo, era sprovvista di una segnaletica adeguata, tale da poter avvertire gli automobilisti di un’imminente e pericolosa curva lungo il tragitto.

Hanno chiesto, invece, una proroga per depositare gli esiti dei loro accertamenti i medici legali Massimiliano Delantone e Sindi Visentin, incaricati per svolgere sia l’autopsia che gli esami tossicologici sul corpo della vittima. A loro la Procura di Ferrara aveva chiesto, oltre che individuare modalità e cause del decesso di Baruffaldi, di fornire risposte circa la tempestività e l’idoneità dell’operato dei sanitari, dal momento che – dopo l’incidente – Baruffaldi è uscito dall’automobile sulle sue gambe, in maniera autonoma, e la morte è sopraggiunta a circa due ore di distanza dal sinistro poi risultato fatale.

A finire nel registro degli indagati – lo ricordiamo – sono dieci operatori sanitari intervenuti sul luogo dell’incidente stradale e tre dirigenti responsabili della Provincia di Ferrara, ente proprietario della strada. I primi sono indagati per cooperazione colposa per morte in ambito sanitario, mentre i secondi per omicidio colposo legato a eventuali comportamenti omissivi.

Il tragico sinistro stradale era avvenuto nelle vicinanze del punto in cui la Sp 54 si interseca con la SS309 Romea, tra Codigoro e Volano. Stando a una prima ricostruzione del fatto, Baruffaldi avrebbe perso autonomamente il controllo del veicolo in uscita da una curva e, nel tentativo di ritrovare aderenza con l’asfalto, avrebbe inutilmente controsterzato, facendo sbandare l’automobile che, uscendo di strada dalla parte opposta della carreggiata, si sarebbe capovolta, finendo nel fosso che costeggiava la strada su due ruote.

Parti offese nel procedimento sono la moglie e le due figlie della vittima, oltre che la sorella dell’uomo, assistite dall’avvocato Denis Lovison.

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