Comacchio. Le associazioni di Comacchio e Ferrara, CittadinanzAttivaER, Consulta Popolare San Camillo e AvanguardiaCafè, organizzano venerdì 20 dicembre, alle ore 17, presso la Manifattura dei Marinati, una conferenza del tecnico Fernando Gelli, già componente del Centro Ricerche Valli di Comacchio, sul futuro dell’acquacoltura e della vallicoltura partendo dalle “risorse” problematiche e non del territorio, e mettendole a sistema.
Si tratta, sostanzialmente, di un progetto che prevede, in primis, il ripristino della popolazione di anguilla tramite lo svezzamento delle ceche. Una volta svezzate e liberate in valle, queste dovranno trovare alimenti sufficienti, sia in termini di quantità sia di qualità, per garantirne l’accrescimento nei successivi 8-10 anni.
Per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario allevare in valle il pesce foraggio, concentrandosi in particolare sull’allevamento delle acciughe. Nel primo anno, le ceche (svezzate) si alimenteranno delle uova di acciuga (che, nelle valli, si riproducono durante tutta l’estate). Nel secondo anno, le ex ceche, ora ragani, si nutriranno delle larve di acciuga e dei gamberi. Dal terzo anno in poi, le anguille gialle si alimenteranno delle acciughe (bagigini), del pesce foraggio e dei piccoli granchi.
Parallelamente, infatti, si prevede l’allevamento del granchio blu, che ha ormai sostituito il granchio tradizionale nelle valli. Le tre specie menzionate – acciughe, gamberi e granchio blu – rappresentano eccellenze nella produzione delle valli da pesca. Per contenere la presenza del granchio blu verrà proposta la semina di orate, una misura che offre prospettive a lungo termine e permette un approccio sistemico alla gestione dell’ecosistema vallivo.
Un passaggio sulla venericoltura. Come noto, le vongole a Comacchio vengono allevate nei canali adduttori delle valli. L’autorizzazione alle concessioni è di competenza della Regione Emilia-Romagna. La Regione ha richiesto, a suo tempo, ad Arpae e alla Provincia di monitorare questi ambienti, con l’obiettivo di tutelare le specie ittiche di interesse vallivo. La crisi della venericoltura, causata dalla diffusione del granchio blu, ha evidenziato la necessità che il territorio si doti di uno schiuditoio. Se si creano le condizioni per costruirne uno nel territorio, la località più adatta sarebbe Valle Campo. Allo stesso modo, se si avviasse la commercializzazione del granchio con i mercati esteri, gli impianti di Valle Campo sarebbero il luogo ideale per stoccare e pre-lavorare il prodotto”.
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