Attualità
15 Dicembre 2024
Arci Ferrara sottolinea "un comportamento che appare scorretto nei confronti della storia e dei valori dello storico locale"

Zuni, “utilizzo fuorviante e inappropriato del nome”

di Redazione | 2 min

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A Ferrara le imprese guidate da donne sono il 23,5%, si tratta del numero più alto in Regione dove, a parte Reggio Emilia, tutte le province superano il 20%. A elencare i numeri è la Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna che conta, nel territorio di riferimento, 15.355 imprese, il 22,3%. In tre casi su quattro operano nel terziario, sono mediamente più piccole per dimensioni e più giovani

Arci Ferrara ritiene doveroso sottolineare “un comportamento che appare scorretto nei confronti della storia e dei valori che il nome ‘Zuni’ rappresenta a Ferrara”. Lo fa nel giorno dell’inaugurazione (14 dicembre) di un nuovo locale che prende il nome dello storico locale legato alla galassia Arci nella storica sede di via Ragno 15.

“‘Zuni’ – scrive Arci – è stato un simbolo della cultura ferrarese, frutto del lavoro dell’Associazione Zuni Arte Contemporanea in collaborazione con Arci Ferrara, e ha incarnato per anni un progetto unico e riconosciuto a livello locale e nazionale. L’appropriazione del nome da parte di un nuovo esercizio pubblico, senza il consenso dell’associazione che l’ha creato e reso identitario, sembra configurarsi come un tentativo di sfruttare indebitamente la reputazione costruita nel tempo”.

Arci crede che “buon senso, etica e correttezza professionale impongano di evitare di qualsiasi forma di appropriazione che possa indurre la cittadinanza a credere in un legame commerciale o concettuale tra il nuovo locale e il progetto originario”. Mentre “questo comportamento non solo tradisce la fiducia del pubblico, ma mina anche i principi di trasparenza e rispetto che dovrebbero guidare ogni iniziativa imprenditoriale, soprattutto quando si tratta di un progetto che, tra le altre cose, si definisce anche culturale”.

Arci Ferrara dunque “si dissocia nuovamente con fermezza da questa operazione e ribadisce l’importanza di distinguere chiaramente questa nuova attività dallo storico progetto associativo”.

E specifica che “nonostante l’utilizzo fuorviante e inappropriato dello stesso nome, non vi è in alcun modo una continuità o una ripresa dell’esperienza culturale originaria”.

Rinnovano infine il loro “impegno a creare spazi e progetti autentici, rispettosi delle storie e delle persone che li hanno costruiti”.

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