I sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) proseguono l’operazioni di miglioramento dei contratti con le cooperative che si occupano di logistica al petrolchimico di Ferrara e non solo. L’ultimo raggiunto è quello con Ageste (circa 100 lavoratori al petrolchimico) dopo un lavoro di oltre un anno che aveva coinvolto in prima battuta Idealservice (circa 150 lavoratori al petrolchimico).
Un accordo che regolarizza la grandissima parte delle “posizioni individuali dei lavoratori”, spiegano Luca Greco (Cgil), Massimiliano VIcentini (Cisl) e Sara Minelli (Uil), grazie al quale “i primi tre giorni di malattia saranno pagati dal datore di lavoro”. A questo si aggiungono 50€ lordi per 14 mensilità ai lavoratori, come i trattoristi, che svolgono mansioni superiori al loro inquadramento da carrellisti. Da sottolineare che non riguarderà solo i lavoratori impegnati al petrolchimico ma anche altri come quelli impegnati a Conserve Italia.
“In questa fase – specifica Minelli – si sono sbilanciati solo cooperative e sindacati mentre Versalis non si sta sbilanciando perché la gara è scaduta da mesi”. La critica è dunque all’azienda che richiede i servizi di logistica e che ha in deroga il servizio dallo scorso aprile, 6 mesi rinnovati altri sei mesi, che dovrebbe indire una gara d’appalto per assegnarlo.
Una gara e un conseguente accordo che potrebbe garantire migliori condizioni per i lavoratori anche grazie alla ripartizione degli oneri tra chi commissiona il servizio (Versalis) e chi lo ha in gestione (Ageste o Idealservice). I sindacati hanno dato quindi atto alle cooperative di aver fatto un passo verso i lavoratori, nonostante una situazione contrattuale ancora incerta, testimoniata dall’impossibilità di mettere in pratica gli accordi raggiunti sulla formazione del personale avendo davanti a sé un accordo di pochi mesi.
Accordi che vanno ad aggiungersi a quello del rinnovo del contratto nazionale raggiunto da poco che prevede un aumento di 230 € lordi al mese e di 260 € lordi per il personale viaggiate. “Un accordo buono – sottolinea Greco – sia dal punto di vista economico ma anche da quello normativo” poiché dovrebbe meglio disciplinare (tra le altre cose) la gestione degli appalti. Entrerà in vigore dal primo gennaio del 2025 e gli aumenti salariali saranno diluiti nel corso di 30 mesi al termine dei quali si arriverà a regime, partendo da un aumento introno ai 120\130 euro si arriverà così ai 230\260 concordati.
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