Nuovo regolamento per il progetto Co-Housing di via Fermi
E’ stato formalizzato sotto forma di “co-housing” il progetto che ospita utenti fragili nelle case-famiglia di via E. Fermi
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Quattro giorni tra l’aroma delle castagne, i sapori dell’autunno e un messaggio di solidarietà che Avis porterà ancora una volta in piazza Garibaldi
Ha tagliato il nastro nella prima mattina di giovedì 6 ottobre il rinnovato punto vendita di Eurospin, nel quartiere Borgo Scala. Il supermercato, pur mantenendo la stessa collocazione, si è profondamente ammodernato con una struttura completamente nuova e più grande della precedente, che ha visto l'aggiunta interna di ulteriori reparti e un’immagine rinnovata e più aderente alla filosofia del marchio
“In-Formiamoci” non è soltanto un titolo e un invito a prendere informazioni su vari argomenti di interesse quotidiano, ma è anche una parola che vuole invitare ad essere partecipi attivi ad un percorso formativo
Due anni e mezzo dietro rito abbreviato. Sono quelli che il gup Andrea Migliorelli del tribunale di Ferrara ha inflitto ieri (martedì 4 novembre) a un uomo di nazionalità marocchina, finito a processo con l'accusa di tentata violenza sessuale nei confronti di una donna che lavorava in un bar a Bondeno
Bondeno. In occasione dell’approssimarsi delle festività, al museo Civico Archeologico “Ferraresi”, ritorna la fotografia con la mostra “I falsi reportages fotografici” di Bruno Visoni.
La mostra promossa dall’associazione Bondeno Cultura, Casa Vidoni, Gruppo Archeologico di Bondeno e Comune di Bondeno racconta l’idea rivoluzionaria avuta all’inizio degli anni 70 da questo poliedrico personaggio: creare intere serie di fotografie di presunti scenari di guerra completamente falsi, come provocazione ed in opposizione all’allora proliferare di reportages bellici senza più reale valore documentario e finalizzati solo alla spettacolarizzazione e al lucro dei grandi gruppi editoriali.
Scenari di Vidoni erano le campagne del centese, soggetti, i propri amici e seguaci, mascherati come personaggi di un’altra parte del mondo.
Bruno Vidoni è nato a Cento nel 1930 ed è citato in numerose pubblicazioni per i falsi reportages fotografici su temi di guerra realizzati negli anni 70, che lo hanno fatto entrare di diritto nella storia della fotografia italiana.
Artista eclettico, è riconosciuto dalla critica d’arte per le attività di fotografo, pittore, incisore, scrittore, storico. Ha ricoperto un ruolo importante nella realizzazione dell’archivio della fotografia storica del Centro Etnografico Ferrarese.
La sua formazione artistica ha avuto inizio presso l’Istituto d’Arte Dosso Dossi di Ferrara, poi è passato all’Istituto d’Arte di Modena, dove si è diplomato.
La prima fase artistica di Vidoni è pittorica, iniziata negli anni 50 e proposta in gallerie di Firenze, Milano, Ferrara, Padova e Cento, dove ha aperto, assieme alla moglie Marina Ferriani, una galleria d’arte denominata “Graphis”.
Alla fotografia si è avvicinato negli anni 60 dopo uno spaventoso incidente paracadutistico che lo ha costretto immobile in un letto di ospedale per diversi mesi. Così ha iniziato a fotografare l’unica cosa che vedeva, un lampadario sul soffitto inquadrato secondo le variazioni di luce che si avevano in una giornata.
Bruno Vidoni è stato colpito da un male incurabile che lo ha portato alla morte nel 2001. Da allora, la moglie Marina è impegnata nella valorizzazione del materiale prodotto dal prolifico marito e ha trasformato la propria abitazione di Cento, in via Gennari 35, in un archivio-museo denominato “Casa Vidoni”, dove è possibile visionare le sperimentazioni provocatorie, ironiche e avanguardistiche realizzate dall’artista.
La mostra resterà aperta e visitabile fino a domenica 2 marzo.
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