Quest’anno sono 20. Venti gli anni in cui un gruppo di persone ferraresi continua la propria battaglia per affermare il diritto di obiettare alle spese militari. La Campagna di Obiezione alle spese militari (Osm) promossa dal nodo locale della Rete Lilliput ha raccolto 181 adesioni e 4.655 euro.
Numeri che ricalcano quelli dell’anno scorso, con 9 nuovi sostenitori. Un tema, quello della spesa militare che il Governo vuole aumentare fino a 2% del Pil, che di certo non incontra il favore degli italiani, allora la campagna vuole essere una voce sempre più forte per l’affermazione della pace, per il ricorso a mezzi pacifici nella risoluzione dei conflitti attraverso azioni di dialogo, di diplomazia, di trattativa. Infatti ogni anno da tutti Italia i moduli di adesione alla campagna, spediti al Presidente della Repubblica, chiedono la diminuzione delle spese militari a favore di quelle sociali, il riconoscimento legale della opzione fiscale che dia la possibilità ai cittadini di indirizzare le proprie tasse verso la costruzione di una difesa alternativa civile e nonviolenta.
“Intanto noi obiettori – spiegano dalla Rete Lilliputh Ferrara – anticipiamo quanto vorremmo detrarre dalle tasse per sostenere un progetto di pace. La somma di 4.655 euro è stata appena inviata, come da anni, alla Fondazione Alexander Langer Stiftung- Onlus per il sostegno al progetto “Adopt Srebrenica” che da vent’anni opera per il recupero della memoria del genocidio (avvenuto nel 1995, durante la guerra dei Balcani) e il ristabilirsi di relazioni “umane” tra le persone delle diverse etnie. Il difficile lavoro dei reduci di Srebrenica dovrebbe ricordarci che non c’è solo l’orrore della guerra ma anche l’orrore di quel che resta dopo un conflitto armato tra popoli affini e mescolati. Se riusciremo a porre fine agli orribili conflitti in corso in Europa e in Medioriente resteranno macerie fumanti per anni prima di ricomporre una vera pace. E’ dunque molto importante essere riusciti ancora una volta a raccogliere una cifra che consentirà ai ragazzi superstiti di Srebrenica di continuare nella loro difficile opera di ricostruzione del tessuto sociale devastato dalle guerre etniche, attraverso il lavoro del loro “Centro di documentazione della memoria”.
Chi volesse saperne di più può scrivere utilizzando la mail davide.scaglianti@alice.it
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