Politica
11 Dicembre 2024
Le reazioni di Federconsumatori, Massimo Buriani e Fabio Anselmo. L'avvocato ironizza: "Mi pare che il Comune abbia qualche problema con le autorità garanti"

La multa ad Hera “ha scoperchiato il vaso di Pandora”

di Redazione | 3 min

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Non tardano ad arrivare le reazioni alla multa di quasi due milioni di euro inflitta al Gruppo Hera dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Prima fra tutte quella di Federconsumatori che parte dall’indagine “conoscitiva di Arera, conclusasi a fine 2022, sulla determinazione delle tariffe del teleriscaldamento, avviata dopo le proteste suscitate dalle mega bollette del periodo 2021-2022, ha scoperchiato il vaso di Pandora”.

“L’indagine – dicono – ha messo in luce che, in modo generalizzato, le tariffe erano svantaggiose per gli utenti, sia dove il teleriscaldamento funzionava a gas, sia, in modo particolare, dove funzionava tramite l’utilizzo del calore prodotto dal termovalorizzatore”. Avrebbe inoltre evidenziato “che le aziende adottavano criteri per la determinazione dei costi ‘cuciti’ a proprio esclusivo vantaggio”.

A Ferrara, secondo Federconsumatori, “la punta dell’iceberg”, proprio “dove l’impianto di Hera funziona per grandissima parte con l’acqua calda della fonte geotermica di Casaglia”. Valutano così “con soddisfazione la sanzione comminata a Hera dall’Autorità Garante, in quanto valorizza l’impegno profuso dall’associazione insieme Rete Civica al fine di arrivare, al di la di elementi di complessità tecnica che possono essere sfruttati dalle Aziende come strumento difensivo, al risultato di abbassare le tariffe per gli utenti”. In ogni modo la sanzione a Hera dimostrerebbe “che le motivazioni e gli argomenti da noi portati avverso le decisioni di Hera portano alla salvaguardia degli interessi degli utenti, per i quali nel momento in cui la sanzione fosse confermata si pone il tema dell’indennizzo ai consumatori interessati”.

A farsi sentire anche Massimo Buriani, amministratore delegato della cooperativa CoopCastello da sempre impegnato su queste tematiche e capogruppo Pd in consiglio comunale. “Il Garante – dice – conferma quello che abbiamo sempre sostenuto: l’accordo definito storico dalla giunta Fabbri era in realtà un accordo sciagurato. Era paradossale e assolutamente inaccettabile che, a sostanziale parità di consumi energetici, il costo del calore derivante dal Tlr continuasse a costare più del calore prodotto con il metano. Questo era il risultato della ‘innovativa’ convenzione firmata tra Hera ed il Comune nel novembre 2022”.

Il garante, va specificato, ammette che quelli adottati nel 2022 siano meccanismi correttivi o mitigatori ma dice anche che “tale sfruttamento appare essere stato mitigato ma non interrotto dall’introduzione nell’ottobre 2022 del prezzo fisso per la quota di energia di fonte geotermica immessa in rete”.

“La mitica – conclude Buriani – ‘separazione del costo della geotermia da quello del gas’, annunciata sui quotidiani nazionali come la prima esperienza in Italia, si è tradotta in una beffa per gli utenti ferraresi”.

Infine, a ironizzare, l’ex candidato sindaco oggi seduto tra i banchi dell’opposizione Fabio Anselmo che, pensando anche all’altra condanna, quella ricevuta dal Comune per violazione della par condicio in campagna elettorale, dice: “Mi pare che il Comune abbia qualche problema con le autorità garanti. Io, sia in campagna elettorale che successivamente, ho segnalato più volte queste anomalie, ma l’amministrazione di Alan Fabbri non ha mai voluto ascoltare”.

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