Cronaca
11 Dicembre 2024
La richiesta è stata fatta dall'avvocato della famiglia Antonio De Rensis durante l'udienza preliminare di martedì 10 dicembre

Suicidio in carcere. Chiesta la responsabilità civile per il Ministero

di Pietro Perelli | 2 min

Leggi anche

Morì con l’auto nella voragine a 15 anni. Processo chiesto per cinque

Cinque rinvii a giudizio. Sono quelli che ieri (mercoledì 18 giugno) pomeriggio - dopo la discussione dell'udienza preliminare - la Procura di Ferrara ha chiesto per cinque dei sei accusati - in concorso - di omicidio stradale per la morte del 15enne Marco Lelli Ricci, giovane promessa del basket originario di Granarolo

Aziende Sanitarie. Aggressioni in calo nel 2025

Duecentodiciotto aggressioni tra verbali e fisiche nel 2024 contro le 66 dei primi sei mesi del 2025. Un dato confortante quello esposto dalla direttirice delle Aziende Sanitarie Nicoletta Natalini davanti alla quarta commissione consiliare competente proprio in tema di sanità

L’avvocato Antonio De Rensis ha chiesto, durante l’udienza preliminare di martedì 10 dicembre, la responsabilità civile per il Ministero di giustizia all’interno del processo per omicidio colposo in cui il legale assiste la famiglia di Lorenzo Lodi, ragazzo di 29 anni suicidatosi in carcere a Ferrara il primo settembre del 2021, due giorni dopo l’arresto.

Lodi venne arrestato il 31 agosto del 2021 dopo che la fidanzata e due amici avevano segnalato ai carabinieri i suoi intenti suicidari. Arrivati a casa del ragazzo i militari hanno trovato 2 kg di marjuana, un etto e mezzo di hashish, 16mila euro in contanti e una pistola Tanfoglio calibro 9 che Lodi consegnò spontaneamente dopo averla recuperata in auto.

Una volta arrestato Lodi venne condotto nel carcere di via Arginone e posto inizialmente sotto sorveglianza normale nella sezione Nuovi Giunti. Dopo un colloquio con la dottoressa Giada Sibahi furono cambiate le disposizioni e la sorveglianza passò a ‘grande’ per via dei possibili intenti suicidi. La Polizia Penitenziaria, su disposizione della comandante Annalisa Gadaleta, doveva passare almeno ogni venti minuti per controllarlo.

Pare che ciò non avvenne e oggi risulta ancora imputato per omicidio colposo un agente, difeso dall’avvocato Alberto Bova. Lodi, secondo le ricostruzioni delle scorse udienze, avrebbe avuto tre ore di tempo per costruire con un lenzuolo (che secondo le linee guida non avrebbe dovuto essere in cella) e due manici di scopa il marchingegno con cui si è tolto la vita.

La prossima udienza il 4 marzo.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com