Cronaca
11 Dicembre 2024
La richiesta è stata fatta dall'avvocato della famiglia Antonio De Rensis durante l'udienza preliminare di martedì 10 dicembre

Suicidio in carcere. Chiesta la responsabilità civile per il Ministero

di Pietro Perelli | 2 min

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L’avvocato Antonio De Rensis ha chiesto, durante l’udienza preliminare di martedì 10 dicembre, la responsabilità civile per il Ministero di giustizia all’interno del processo per omicidio colposo in cui il legale assiste la famiglia di Lorenzo Lodi, ragazzo di 29 anni suicidatosi in carcere a Ferrara il primo settembre del 2021, due giorni dopo l’arresto.

Lodi venne arrestato il 31 agosto del 2021 dopo che la fidanzata e due amici avevano segnalato ai carabinieri i suoi intenti suicidari. Arrivati a casa del ragazzo i militari hanno trovato 2 kg di marjuana, un etto e mezzo di hashish, 16mila euro in contanti e una pistola Tanfoglio calibro 9 che Lodi consegnò spontaneamente dopo averla recuperata in auto.

Una volta arrestato Lodi venne condotto nel carcere di via Arginone e posto inizialmente sotto sorveglianza normale nella sezione Nuovi Giunti. Dopo un colloquio con la dottoressa Giada Sibahi furono cambiate le disposizioni e la sorveglianza passò a ‘grande’ per via dei possibili intenti suicidi. La Polizia Penitenziaria, su disposizione della comandante Annalisa Gadaleta, doveva passare almeno ogni venti minuti per controllarlo.

Pare che ciò non avvenne e oggi risulta ancora imputato per omicidio colposo un agente, difeso dall’avvocato Alberto Bova. Lodi, secondo le ricostruzioni delle scorse udienze, avrebbe avuto tre ore di tempo per costruire con un lenzuolo (che secondo le linee guida non avrebbe dovuto essere in cella) e due manici di scopa il marchingegno con cui si è tolto la vita.

La prossima udienza il 4 marzo.

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