Bondeno
10 Dicembre 2024
Oggetto della "spedizione" le molestie che un uomo di 44 anni di origine marocchina avrebbe riservato alla ragazza di uno degli imputati

Tentano di “farsi giustizia da soli”, condannati tre imputati su quattro

di Pietro Perelli | 2 min

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Bondeno. Secondo la procura, rappresentata dalla pm Stefania Borro, “non ci sono grandissimi dubbi che fosse una spedizione punitiva” mentre la parte civile, rappresentata dall’avvocato Vincenzo Bellitti, sostiene che “avremmo potuto trovarci di fronte a qualcosa di ben più grave”.

La vicenda risale al 2020, nel bondenese, quando i quattro imputati, M.P. (67 anni), il figlio N.P. (33 anni), la sua compagna M.A. (25 anni) e un amico B.M. (36 anni), difesi dall’avvocato Mauro Cavalli, si recano a casa della parte offesa minacciando lui e la moglie con due mazze da baseball e danneggiando la loro auto.

Oggetto della “spedizione” le molestie che un uomo di 44 anni di origine marocchina aveva riservato alla ragazza e per le quali, in un altro processo, è stato condannato. “Qui – ha detto Bellitti – discutiamo di tre persone che hanno pensato di farsi giustizia da sole”. Tre perché la donna è stata assolta, come il compagno e suo padre, dall’unico capo di imputazione a suo carico, quello di omissione di soccorso.

Una volta giunti a casa del 44enne marocchino i tre hanno bussato e la giovane moglie dapprima ha aperto la porta per poi, una volta riscontrato il pericolo, richiudersela alle spalle per “difendere il marito” che era al primo piano dell’abitazione. I tre hanno quindi minacciato l’uomo urlando ingiurie e danneggiando la Fiat 600 di proprietà della parte offesa mentre il figlio ha percosso la donna tirandole uno schiaffo e un calcio al ventre.

Padre, figlio e compagna hanno provato poi ad andarsene con il loro Fiat Ducato guidato da P.M. ma dalla finestra l’uomo offeso ha gridato alla moglie di impedirlo fino all’arrivo dei carabinieri. La donna ha così cercato di bloccargli la strada subendo un leggero investimento che le è costato 10 giorni di prognosi per i diversi traumi subiti.

Il figlio è stato condannato a un anno di reclusione per il danneggiamento alla macchina e per le minacce e per l’aver portato con sé una mazza da baseball senza saperne giustificare il motivo. Per il padre la condanna è stata di 1 anno e 4 mesi per le lesioni causate alla donna mentre era alla guida del furgone e per aver minacciato di morte il marito 44enne. A B.M. invece è arrivata un’ammenda di 700 euro per avere con sé una mazza da baseball senza giustificato motivo.

Il giudice ha disposto anche il pagamento di 6mila euro alla donna offesa e 3mila all’uomo oltre al risarcimento delle spese legali per la parte civile.

La difesa annuncia il probabile appello anche se aspetterà le motivazioni della sentenza previste entro 90 giorni.

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