Pd. “Grandi potenzialità ma non sempre giochiamo assieme”
Il segretario dem Nicola Minarelli parla alla direzione provinciale del Pd analizzando il voto di novembre con al fianco il segretario regionale Luigi Tosiani
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Lodi ha accusato un forte indolenzimento a parte del volto e del braccio destro. Il timore che potesse trattarsi di un ictus è stato purtroppo confermato una volta giunto al pronto soccorso ed essersi sottoposto agli esami, espletati con la massima urgenza
L'intervento del Coordinamento provinciale comitati No biogas/biometano e della Rete per la Giustizia Climatica: "Riteniamo che tale decisione sia molto grave, nel senso che non tiene conto delle questioni sollevate dai cittadini di Gaibanella"
Dal 20 gennaio l'ufficio postale di via Bentivoglio, nel cuore del quartiere popolare Barco a Ferrara, cesserà ogni attività. Il consigliere Davide Nanni (Pd) ha presentato in proposito un'interpellanza per chiedere chiarimenti alla giunta
I capigruppo di maggioranza chiedono alla Giunta regionale di svolgere un'informativa in aula insieme al nuovo commissario straordinario alla ricostruzione, Fabrizio Curcio
Beppe Grillo viene sconfitto (di nuovo) alle urne e così si assiste all’ultima statua del Movimento dei vecchi tempi che viene giù. L’elettorato è stato chiaro, con l’80,5% dice “sì” all’eliminazione della figura del garante.
A parlare di “vecchi tempi” è anche l’ex consigliere comunale di “Progetto per Ferrara” e primo espulso nella storia del Movimento 5Stelle Valentino Tavolazzi: “Non sono molto stupito. La decisione è stata presa da chi, oggi, non faceva parte del Movimento di cinque o dieci anni fa, la base dei votanti è cambiata molto”.
Poi sulla sua espulsione commenta: “Al tempo eravamo una lista certificata da Grillo, chiamata “Progetto per Ferrara”, siamo stati espulsi perché abbiamo iniziato ad adottare un’organizzazione da partito ma mi sembra che oggi la direzione che ha preso il Movimento sia proprio quella. Una politica deludente con azioni che non sarebbero mai state possibili qualche anno fa”.
Il quorum della maggioranza assoluta è stato superato di netto. Insomma, a nulla è servito da parte del fondatore mettersi alla guida di un ipotetico carro funebre e attaccare Conte: “fatevi il vostro simbolo perché il Movimento è morto”. Nel voto bis invocato proprio da Grillo gli iscritti gli indicano la porta, con numeri che sono ancora più alti della consultazione di novembre che aveva visto toccare il 63 percento, contro l’80,5 di ora.
Così, ecco l’addio al padre politico: i suoi continui attacchi all’ex premier avranno forse compattato i contiani? In un post Conte definisce la comunità come “onda dirompente” e assicura che “ora si volta pagina. Il Movimento si rifonda sule indicazioni arrivate con nova dagli iscritti”. L’ex premier la definisce una vittoria di democrazia e sostiene di non aver mai dubitato delle intenzioni della base grillina.
Forse Conte lo avrebbe tenuto come garante, con tanto di cospicuo vitalizio da 300mila euro l’anno, se solo Grillo non avesse usato il suo blog per attaccarlo di continuo. Ad ammettere che il fondatore avrebbe fatto qualche sbaglio è anche l’ex consigliere Tavolazzi: “Tutto ciò era prevedibile, sono stati fatti troppi errori”.
Le conseguenze di questa votazione, più che pratiche, avranno un risvolto politico: che ne sarà ora del Movimento 5Stelle? Da capire se Conte riuscirà a “rifondarlo” e a darsi un’identità più in linea con i tempi.
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