Ferrara perde un pezzo di storia. A 101 anni – domenica scorsa (1° dicembre) – si è spento lo storico commerciante ferrarese Ivo Pesaro.
Nato l’11 gennaio 1923 a Ferrara, commerciante da sempre, Ivo Pesaro aveva mantenuto attivo l’esercizio inaugurato da suo nonno Aldo nel 1875, che in origine era un negozio di filato.
A 19 anni, quando ancora era uno studente, fu testimone oculare dell’eccidio del Castello Estense raccontato da Giorgio Bassani e Florestano Vancini ne “La lunga notte del ’43“. Quel giorno suo padre Ciro fu arrestato dai militi fascisti e messo nel carcere di via Piangipane fino al 1944.
Peggio andò invece a suo zio, Oddone, deportato nel campo di concentramento di Auschwitz, dove fu ucciso.
Con Ivo, l’attività aveva avuto la sua massima espansione in via Canonica ed era diventata un riconosciuto punto di riferimento per tutto ciò che riguarda l’abbigliamento classico per uomo, donna e bambino, ma anche nella vendita di attrezzature per cucire, gomitoli, tessuti, tende, biancheria, bottoni.
Ivo aveva gestito il negozio dal Dopoguerra fino al 2013, anno in cui la bottega – oggi merceria – si è trasferita nell’attuale collocazione di piazza Trento Trieste, 11.
Nonostante l’età, fino a qualche anno fa, Ivo continuava ad essere il perno dell’attività e ogni giorno si recava nella bottega, ora gestita da Sara e Laura Pesaro, due dei quattro figli avuti con la moglie – mancata tre anni fa – con la quale ha trascorso 70 anni.
Oltre a Laura e Sara hanno avuto Paolo e Bianca, i quali gli hanno donato sei nipoti – Camilla di 25 anni è la più piccola – e tre bisnipoti che vivono a Ferrara e Genova. Oltre alla grande dedizione per il lavoro, Ivo nutriva una grande passione per la montagna e per le camminate.
A ricordarlo è uno dei suoi nipoti, Andrea Magri, nostro ex collaboratore: “Poche settimane e sarebbero stati 102! Ho avuto una grande fortuna ad avere te come nonno. Il caso mi ha portato a essere il primo nipote e per questo sono consapevole di essere stato trattato con un occhio di riguardo (immancabili i pomeriggi con torta sacher e cioccolata calda da Bida post compiti). Ho solo ricordi positivi che racconterò a mio figlio quando crescerà. Quando lo vedevi, ti illuminavi e provavi a comunicare con lui. Gli parlerò della persona che eri, quanto hai sofferto, quante cose mi hai insegnato (anche con i tuoi silenzi) e quante cose hai fatto per me. Ho fatto tesoro di tutto e penso di aver appreso da te la tua gentilezza, educazione e rispetto verso il prossimo… e sotto, sotto l’arte del commerciante. Mi mancherà moltissimo non passare più a trovarti e parlare con te“.
L’ultimo saluto è fissato per sabato 7 dicembre alle 10.20 in Certosa.
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