Eventi e cultura
4 Dicembre 2024
L'anteprima il 5 dicembre alle 17 in dialogo con Eugenio Ciccone mentre venerdì 8 dicembre, alla Ubik di Ferrara il lancio con Stefano Bonazzi

Alla Bassani l’esordio di Alessio Falavena con “Sfumature”

di Redazione | 2 min

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Un esordio letterario, quello di Alessio Falavena con Sfumature, verrà presentato in anteprima il 5 dicembre, alle 17, alla Biblioteca Bassani. A dialogare con l’autore Eugenio Ciccone mentre l’8 dicembre, sempre alle 17 alla libreria Ubik di Ferrara, Falavena sarà nuovamente in dialogo ma questa volta con Stefano Bonazzi.

Alessio Falavena vive a Ferrara, è infermiere, scrive per una testata locale e da anni racconta la musica attraverso articoli, recensioni, podcast e newsletter. Due suoi racconti sono contenuti nel primo e nel secondo volume del progetto “The Ferrareser”. Sfumature è il suo primo romanzo.

“Normalmente – ci racconta – si dice: ho sempre scritto, sin da piccolo ho sognato di scrivere un romanzo. Secondo me, al di là dei sogni che immagini da bambino, il momento in cui una tua storia diventa un libro è però qualcosa di diverso: “Sfumature” nasce dopo un anno di lavoro ma porta con sé mille strati di realtà assorbita nell’esperienza di una intera vita”.

Questo, ci spiega l’autore, “perché è una storia che si è letteralmente scritta da sola: da quella prima immagine iniziale, quell’incontro tra tre sconosciuti, una sera, in una piazza e da quel confronto teso, quasi violento, si aprono poi tre vicende personali che sono un frammento delle nostre vite di oggi. Tre persone, tre età diverse, tre prospettive diverse che si sono unite per un istante e poi proseguono, l’incontro diventa una miccia che ci fa scoprire le loro debolezze, le loro paure, quel senso di vuoto. La paura di non farcela, la paura di avercela fatta, la paura di non essere abbastanza o di non avere il coraggio di dirlo a tutti: è un romanzo che vuole parlare a questi tempi incerti che viviamo tutti e che nasconde l’eco di una vita da infermiere, da lettore, da piccolo giornalista locale, da padre, da marito”.

“Tutte queste voci e incontri – conclude – hanno dato vita a queste tre persone, che incontriamo in una sera e che vediamo prendere in mano la propria vita, seguendole per qualche settimana della loro vita. Scrivendo queste pagine, per la prima volta, con totale convinzione ho sentito che questa era la storia che poteva diventare un romanzo, un pezzo di carta appoggiato in una libreria con la sua piccola dignità e la risposta positiva di Scatole Parlanti, il mio editore mi ha confermato che forse, davvero è una piccola storia che può parlare a tutti coloro che sentono un piccolo vuoto dentro e che, allo stesso tempo, hanno voglia di affrontarlo”.

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