Dal 5 al 12 dicembre arriva a Ferrara il festival ‘Trasparenze di Teatro Carcere’, un percorso tra gli spettacoli del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, formato delle compagnie che operano con progetti teatrali nelle carceri della regione e organizzato dal Teatro del Pratello.
Due appuntamenti, entrambi prodotti dal Teatro Nucleo e dal Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, in due diverse location. Giovedì 5 e venerdì 6 dicembre alle 19 e sabato 7 dicembre alle 18 la Casa Circondariale “C.Satta” (via Arginone, 327) si trasforma in palcoscenico per ‘Strange Fruits’ appunti per un blues, indagine per immagini sui concetti di giustizia e discriminazione. Si parte dalla lettura di alcuni scritti di Nelson Mandela, regia di Marco Luciano, con gli attori detenuti della casa circondariale ferrarese e la collaborazione di Giulio Belletti, Giovanni Simiele e Andrea Zerbini .
A partire dalla lettura di alcuni scritti di Mandela, il laboratorio con gli attori detenuti del carcere “C. Satta” ha dato vita ad una performance ricca di canti, azioni corali e immagini grottesche per esorcizzare in qualche modo la “paura dell’altro” che ancora oggi attanaglia molte parti della nostra società. Come il Blues che si compone in sequenze di dodici battute, Strange Fruits si struttura in dodici quadri che scivolano l’uno nell’altro, ad alimentare una riflessione sull’ “apartheid” non solo sotto il punto di vista razziale, ma anche sociale ed esistenziale. Un’opera corale che vuole essere inno alla dolcezza come strumento di rivolta. Questi appunti teatrali rappresentano un primo studio verso lo spettacolo che sarà presentato nel 2025. Sabato 7 alle ore 10 verrà presentato davanti alla popolazione carceraria, mentre giovedì 12 andrà in scena per gli studenti e le studentesse dell’Istituto Luigi Einaudi di Ferrara.
È invece il Teatro Julio Cortazar di Pontelagoscuro (via della Ricostruzione 40) che domenica 8 dicembre alle 19 ospita Fegato, una festa teatrale all’interno della quale ripercorrere alcuni momenti dello studio condotto negli ultimi anni su Antonio Gramsci e sul mito di Prometeo all’interno del laboratorio presso la casa circondariale “C.Satta” di Ferrara. La regia è di Marco Luciano, con Luigi Marietti, Rimi Mezami e le attrici e gli attori di Teatro Nucleo.
Così nelle parole del regista: “In greco antico Prometheus è “colui che pensa prima”. Ma se Prometeo avesse saputo cosa l’umanità sarebbe diventata, avrebbe comunque rubato il fuoco agli dèi e subito il martirio eterno sui monti del Caucaso con il fegato dilaniato ogni giorno dall’aquila Aithon? Ispirati dalla lettura dell’operetta morale di Giacomo Leopardi “La scommessa di Prometeo” è stato intrapreso questo viaggio creativo intorno allo spettacolo Fegato, lavorando sul sogno premonitore, sull’incubo che probabilmente Prometeo ha avuto la notte prima di andare a rubare il fuoco per donarlo agli uomini”.
La quarta edizione del festival Trasparenze di Teatro Carcere, dal 7 novembre al 20 dicembre 2024, in sette istituti penitenziari della regione Emilia-Romagna è un percorso tra gli spettacoli del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, formato delle compagnie che operano con progetti teatrali nelle carceri della nostra regione e organizzato dal Teatro del Pratello. Nove le città coinvolte: Bologna, Castelfranco Emilia, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia.
Il Festival è organizzato dal Teatro del Pratello Cooperativa Sociale in collaborazione con il Coordinamento Teatro Carcere Emilia- Romagna ed è sostenuto dal Ministero della Cultura, con un contributo della Regione Emilia Romagna e con il sostegno dei fondi otto per mille della chiesa Valdese.
Le attività annuali negli istituti penitenziari sono realizzate nell’ambito del Protocollo tra Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, Regione Emilia-Romagna, Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria e Centro Giustizia Minorile dell’Emilia Romagna.
Le attività di produzione del Teatro del Pratello rivolte a minori e giovani adulti in carico alla giustizia e alle detenute della casa Circondariale di Bologna sono inoltre sostenute dal Comune di Bologna, dalla Regione Emilia Romagna e dal Centro Giustizia Minorile Emilia Romagna e Marche e dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Fondazione Carisbo.
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