Favorire la creazione di una cultura che possa contrastare e prevenire i fenomeni di violenza sulle donne. È questo il punto di partenza delle azioni messe in campo dalle Aziende Sanitarie ferraresi sul fronte del contrasto alla violenza di genere, con uno sguardo particolare verso le giovani generazioni.
L’occasione per presentarle alla cittadinanza è stata l’evento organizzato lunedì 25 novembre presso la Sale Estense, che ha visto l’alternarsi di contributi scientifici e artistici, dei professionisti e delle professioniste delle due aziende, e al quale è stata dedicata una puntata speciale del format web Salute Focus con le voci delle protagoniste e dei protagonisti.
25 Novembre: una giornata simbolo per il cambiamento culturale e la parità di genere
“Il 25 novembre è una giornata simbolica – sottolinea Monica Calamai, direttrice generale delle Aziende Sanitarie ferraresi – da celebrare per porre l’attenzione sulla violenza di genere, punta dell’iceberg di un problema molto più ampio, culturale, che ha come conseguenza anche il gender gap – colmarlo infatti, è uno dei 17 obiettivi principali dell’agenda 2030 della Comunità Europea – e il posizionamento delle donne e non solo, perché quando si parla di genere il discorso si amplia. Oggi il focus è sulla violenza rivolta alle donne, un percorso, non di un solo giorno, che riguarda le istituzioni, gli stakeholders esterni, e ogni singolo individuo. È un processo formativo, culturale, che deve partire dalla famiglia e dalle scuole, possibilmente dall’asilo, per andare a riposizionare nel giusto modo le figure determinanti per la costruzione di una società equa ed equilibrata”.
Il Cug per la tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e per le pari opportunità
“Il Comitato Unico di Garanzia Provinciale delle Aziende Sanitarie – spiega Cinzia Pizzardo, presidente Comitato Unico di Garanzia (Cug) Azienda Usl di Ferrara – è diventato un organismo unico dal 2022 e questo ha ulteriormente rafforzato la tutela e la prevenzione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, anche al fine di prevenire i fenomeni di violenza di genere. Il Cug ha partecipato ad un percorso per la certificazione di genere, anche attraverso modalità di tutela delle professioniste e dei professionisti, rilevando sistematicamente le loro segnalazioni. Quelle anonime, precisa Pizzardo, vengono raccolte e gestite dall’organismo Contro le Discriminazioni, per definire il percorso migliore per giungere a una risoluzione del problema. Solo quest’anno ne sono state gestite 34, attraverso un percorso personalizzato per coloro che hanno deciso di fare questo passo. Anche le segnalazioni non anonime vengono prese in carico e gestite, ma i margini di manovra sono per forza di cose inferiori. Stiamo usando tutti gli strumenti possibili per diffondere il messaggio che qualsiasi tipo di violenza, morale, fisica e verbale, non debba passare in sordina, e che tutte le persone, anche in ambito lavorativo, possono essere tutelate”.
Il nuovo protocollo per la presa in carico delle donne vittime di violenza nei Pronto Soccorsi
“Grazie alla collaborazione di tutti i professionisti sanitari dei quattro presidi ospedalieri – spiega Rosa Maria Gaudio, resp. Uos Di Medicina Legale Ospedaliera dell’azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara – siamo riusciti a coordinare una progettualità con specifiche attività di Hub and Spoke esclusivamente per alcune variabili, quali possono essere la violenza sessuale perpetrata nell’arco delle 72 ore per la donna ma anche per l’uomo, con un occhio di riguardo ai minori, dai neonati fino al diciottesimo anno di età, cosa che non era stata contemplata nel vecchio protocollo ma che ora abbiamo reso operativa. Questo ad esempio ci consente di evitare il trasferimento della donna o del minore da un Pronto Soccorso all’altro, che spesso era causa comprensibile di disagio e diffidenza”.
“Le donne vittima di violenza che si presentano al Pronto Soccorso – precisa Chiara Pesci, direttrice Uoc Pronto Soccorso e Medicina D’urgenza Arcispedale S. Anna AospFE – vengono accolte nello stesso modo, che siano pronte a farsi aiutare oppure reticenti, per timore o per proteggere se stessa o i figli. In questo caso ultimo cerchiamo prima di tutto di aiutarle a prendere consapevolezza affinché decida lei stessa di agire. Quando le lesioni fisiche sono evidenti avviamo la procedura per la presa in carico immediata con il supporto dell’assistenza psicologica, senza tralasciare, qualora ci siano, la presa in carico dei minori. La valutazione psicologica, effettuata nei giorni successivi alla presa in carico e con il consenso della paziente, è una refertazione a tutti gli effetti, utile e necessaria nel caso in cui la donna decida di denunciare il maltrattante. Con i mezzi a nostra disposizione, prosegue Pesci, cerchiamo di allontanare in sicurezza la persona maltrattata da quella che si sospetta essere l’artefice della violenza, senza lasciarla mai sola”.
I percorsi psicologici per le donne vittime di violenza
“I percorsi all’interno dell’Azienda Sanitaria a disposizione delle donne vittime di violenza sono molteplici – spiega Rachele Nanni, direttrice Uoc Psicologia Clinica e di Comunità Ausl Ferrara – anche perché spesso il tema della violenza viene riconosciuto a posteriori. La maggior parte delle volte le donne si presentano per attacchi di panico o disturbi d’ansia, configurando il proprio stato psicologico come una condizione di malessere relazionale e solo dopo alcuni colloqui cominciano a fidarsi e ad aprirsi riconoscendo e raccontando il vero problema. Altre invece, ma sono una minoranza, arrivano sapendo che c’è un accesso diretto e libero (senza richiesta del medico di medicina generale). Circa un terzo delle donne in Italia, prosegue Nanni, in una fase della propria vita ha subito un qualche tipo di violenza, di molestia fisica, sessuale o psicologica, spesso nel contesto familiare. Di queste la stragrande maggioranza non denuncia”.
I dati: l’82% delle vittime non denuncia
“Secondo i dati Istat, nel 2023 le chiamate al numero verde nazionale 1522 sono state quasi 17mila e oltre l’82% di queste donne non aveva denunciato, né aveva l’intenzione di farlo, a volte a causa di una mancata percezione di supporto sociale, altre per paura di un assoggettamento economico, altre ancora per paura e basta. Proprio per questo – spiega Nanni – è nostro dovere predisporre percorsi di supporto ed intercettazione che vadano al di là della denuncia e che affianchino la donna in tutto il percorso di consapevolezza ed emancipazione. Un altro aspetto da considerare, conclude Nanni, è l’età: moltissime sono le ragazze che si recano negli Spazi Giovani o nelle Case della Comunità manifestando malesseri come difficoltà scolastiche o relazionali, solo a posteriori, anche in questo caso, riconducibili a situazioni di violenza fisica o psicologica da parte di partner o ex partner che hanno meno di 18 anni. Anche per questo è importantissimo formare adeguatamente il personale sanitario affinché sia in grado di intercettare i bisogni delle utenti anche fuori dai percorsi dedicati e di leggere una domanda che a volte non è esplicita e diretta”.
Lo Spazio Giovani, le attività del servizio e la prevenzione nelle scuole
“Lo Spazio Giovani – spiega Anna Ruggeri dirigente psicologa, U.O. Psicologia Clinica e di Comunità, Spazio Giovani e Centro Ldv Ausl Ferrara – è un servizio a libero accesso presente in tutta la provincia di Ferrara e si rivolge ai giovani di età compresa tra i 14 e i 24 anni. Quando accogliamo i ragazzi ci rendiamo conto che spesso dietro a problematiche familiari o scolastiche si celano situazioni di violenza. Oltre alla dimensione clinica, offriamo un servizio di consulenza ai ragazzi e alle famiglie, anche alle scuole per effettuare un’attività di prevenzione capillare. A proposito delle scuole, prosegue Ruggeri, quando ci occupiamo di educazione affettiva, ci rendiamo conto che spesso i ragazzi hanno una grossa difficoltà a gestire le emozioni e una percezione della relazione di coppia deviata dagli input dei media e della pornografia, e ci rivolgono domande che fanno emergere una certa confusione del concetto stesso di amore, riconducendolo a situazioni di controllo e gelosia potenzialmente pericolose. Il nostro obiettivo, dunque, è indirizzarli ad avere una visione della relazione, sessuale e amorosa, sana e funzionale”.
I Centri Liberiamoci dalla Violenza accoglie gli uomini maltrattanti
“I Centri Ldv, spiega Cristina Meneghini, responsabile Uos Psicologia Cure Primarie Ausl Ferrara – sono centri fortemente voluti dalla regione Emilia Romagna per generare negli uomini che sono, o sono stati, autori di violenza. Il cambiamento necessario per imparare a gestire i propri sentimenti e le proprie emozioni. Vengono accolti uomini in libero accesso, sia su indicazione delle autorità giudiziarie a seguito di condanne, attraverso la legge sul codice rosso come misura alternativa alla pena”+6.
L’impegno delle istituzioni per il contrasto alla violenza
“Il nostro obiettivo – specifica Angela Travagli, assessora alle Pari Opportunità Comune di Ferrara – è di tenere alta l’attenzione sulla violenza di genere tutto l’anno, non solo nel mese di novembre. L’impegno deve essere sistemico e costante e deve riguardare tutti i settori e l’intero tessuto politico e sociale, perché non è una questione che riguarda solo le donne ma tutta la cittadinanza”.
“Unendo due realtà importanti come il Comune di Ferrara e le Aziende Sanitarie ferraresi – aggiunge Cristina Coletti, assessora alle Politiche Socio-Sanitarie Comune di Ferrara – dimostriamo di riuscire a fare molte cose su più livelli, perché combattere la violenza di genere, su tutti i fronti, ha come obiettivo non solo la tutela della salute fisica e mentale delle donne, ma anche il mantenimento di una società civile”.
L’importanza della formazione
“La giornata di oggi – spiega Michele Dalpozzo, Uoc Formazione e Processi della Docenza Integrata – è il risultato della mescolanza tra contributi formativi e contributi artistici: dagli interventi di prevenzione, accoglienza e cura delle professioniste sanitarie alle performance dei ragazzi giovani. L’obiettivo è decostruire la cultura della violenza di genere e ricreare una società dove, attraverso la prevenzione e l’intervento di tutte le categorie di professionisti e professioniste, le donne siano tutelate e le persone riescano ad avere relazioni e interazioni sane e funzionali”.
La puntata è visibile sul canale You Tube Ausl Ferrara a questo link https://youtu.be/mrtEY5fwCnQ, sul canale Youtube di Estense.com a questo link https://youtu.be/yYvedY6tf1Q e sulle seguenti pagine Facebook: Azienda Usl Ferrara, Azienda Ospedaliero Universitaria S. Anna, Estense.com. Comune di Ferrara, Comune di Cento, Comune di Copparo, Comune di Codigoro, Ferrara Focus.