In mattinata a Bologna un grosso corteo colorato di rosso e di blu ha attraversato le vie della città. La manifestazione regionale Cgil e Uil nella giornata dello sciopero generale proclamato dalle due sigle confederali a livello nazionale, ha visto una partecipazione imponente, vivace e determinata nel rivendicare un cambio di rotta della manovra di bilancio del Governo Meloni.
Da Ferrara un migliaio di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e studenti, hanno sfilato dietro agli striscioni di tutte le categorie dei settori pubblici e privati in sciopero oggi 29 novembre per l’intera giornata o intero turno di lavoro, raggiungendo Bologna con vari mezzi, pullman, auto e treno. Altissima l’adesione allo sciopero nelle aziende e nei servizi di tutta la provincia di Ferrara.
Il corteo partito da Porta Lame ha raggiunto piazza Maggiore dove dal palco si sono alternati gli interventi di delegate e delegati, pensionate e pensionati di Cgil e Uil delle varie province emiliano romagnole in rappresentanza di diversi comparti produttivi e aziendali.
Sono emerse tante criticità, tante realtà in sofferenza a partire dal manifatturiero, che anche nella nostra provincia sta pesantemente incidendo sulla tenuta economica e sociale, e rilevanza è stata data alla situazione territoriale ferrarese con gli interventi dal palco di Igor Bergamini (Fiom), Rsu Berco, Andrea Boldrini (Filctem) Rsu del Petrolchimico e Alessandra Tuffanelli delegata Uil di Ferrara Tua.
Al centro anche i settori dell’istruzione, dei servizi pubblici e della sanità, vittime di tagli e politiche liberiste che necessiterebbero invece di finanziamenti straordinari affinché il diritto alla salute e ad una scuola libera e pluralista sia esigibile e universalistico.
Sul tema delle pensioni i sindacati ritengono ridicolo l’adeguamento lordo di 3 euro mensili ai pensionati, mentre vengono ulteriormente ristrette tutte le misure per l’uscita anticipata (Ape sociale, Opzione donna, Quota 103) restringendo la platea dei beneficiari e imponendo decurtazioni eccessive degli assegni pensionistici a chi accede a queste misure.
“Lo sciopero generale di oggi – dichiarano i segretari generali di Cgil Veronica Tagliati e di Uil Massimo Zanirato – è il frutto di un percorso di queste settimane con le centinaia di assemblee che abbiamo fatto nei luoghi di lavoro e fra i pensionati in tutta la provincia di Ferrara. E pensiamo che sia il modo migliore per rappresentare queste persone, lavoratrici, lavoratori e anche tanti giovani, che sono arrabbiati e disperati per le condizioni di vita e di lavoro e che chiedono di ripristinare una giustizia sociale e che non trovano risposte nella manovra di Bilancio del Governo Meloni”.
“Un Governo e le loro imprese alleate – proseguono Tagliati e Zanirato – inermi in materia di politiche industriali necessarie per creare buona e piena occupazione con il rilancio di una visione, di una prospettiva di crescita, al momento invece totalmente inesistente dal livello nazionale al locale se pensiamo al nostro Polo chimico e al sistema delle imprese. Questa legge di bilancio apre a sette anni di austerità, ancora una volta a farne le spese sono i lavoratori e i pensionati perché manca una riforma fiscale nel segno della progressività e dell’equità. I soldi ci sono, vanno ricercati però nei grandi profitti delle banche, delle aziende farmaceutiche, delle industrie delle armi, nell’evasione fiscale. Basta avere la volontà politica di tassare, volontà che però manca”.
Secondo i sindacati è in atto da parte di questo Governo un vero e proprio attacco alla Costituzione compiuto “impedendo l’accesso libero e gratuito ai servizi, a estenuanti liste d’attesa in sanità, a infrastrutture carenti per trasporti e rinnovamento energetico, venendo meno ai principi di solidarietà e sussidiarietà sanciti dalla nostra Carta e che, con il Ddl Sicurezza, indebolisce il diritto di sciopero e di manifestare da parte di chi vuole difendere il posto di lavoro contro la chiusura e i licenziamenti”.
Dal palco hanno parlato infine Marcello Borghetti segretario generale Uil Emilia Romagna e Maurizio Landini, che di fronte alla folla di piazza Maggiore hanno voluto rappresentare un momento di grande partecipazione di tutte le persone in difficoltà, che non hanno risposte dal Governo, che hanno paura di non arrivare a fine mese per la riduzione programmata di stipendi e pensioni e di non garantire un futuro ai figli e alle nuove generazioni.
Le percentuali di adesione dei metalmeccanici per Ferrara sono state: Berco 60%, LTE Toyota 55 %, VSG Sirio 88 %.
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