Dieci anni di impegno per incentivare il riuso di beni in buono stato, recuperandoli e donandoli a chi ne ha bisogno. “Cambia il finale”, il progetto ideato nel 2014 dal Gruppo Hera in collaborazione con Last Minute Market, quest’anno taglia un importante traguardo e la multiutility ha premiato le 16 associazioni dell’Emilia-Romagna che attualmente fanno parte della rete solidale e che hanno contribuito a raggiungere un risultato straordinario: da quando è partita, l’iniziativa ha permesso di raccogliere centinaia di tonnellate di oggetti, soprattutto ingombranti, e di dare loro una nuova vita.
Durante la cerimonia di premiazione, che si è tenuta nello Spazio Hera di Bologna, Giulio Renato, direttore centrale Servizi Ambientali e Flotte del Gruppo Hera, ha illustrato i risultati del progetto. Sono inoltre intervenuti Paolo Carini, responsabile Area Servizio Gestione Rifiuti Urbani di Atersir, Cristina Govoni, responsabile Settore Tutela dell’Ambiente ed Economia Circolare della Regione Emilia-Romagna e Filippo Bocchi, direttore Valore Condiviso e Sostenibilità del Gruppo Hera.
Matteo Guidi, socio fondatore di Last Minute Market (società spin off dell’Università di Bologna che si occupa di lotta agli sprechi), ha infine raccontato la storia del progetto nato dieci anni fa e cresciuto sul territorio fino a diventare un punto di riferimento sia per il terzo settore sia per i cittadini, anche questi ultimi artefici preziosi della riuscita dell’iniziativa.
I numeri: in dieci anni raccolti oltre 2 milioni di oggetti in Emilia-Romagna
“Cambia il finale” è oggi attivo in 97 comuni dell’Emilia-Romagna e, in dieci anni, le associazioni aderenti hanno effettuato oltre 56.000 ritiri a domicilio di beni riutilizzabili. Il numero dei singoli pezzi raccolti è da capogiro: oltre 2.100.000 oggetti, per un peso stimato di circa 8.000 tonnellate.
Di questi, oltre il 70%, equivalente a circa 5.600 tonnellate di materiale in buono stato, è stato avviato al riuso attraverso gli enti partner e ai loro volontari, centinaia di persone che dal 2014 hanno permesso di trasformare materiale di scarto, ma ancora riutilizzabile, in risorsa. La forza di “Cambia il finale”, inoltre, non si esaurisce qui: il progetto ha permesso negli anni l’inserimento lavorativo nelle associazioni di quasi 1.500 persone svantaggiate.
In provincia di Bologna, dove sono attualmente attive quattro associazioni, in dieci anni sono stati avviati al riuso beni per quasi 1.200 tonnellate, nel Modenese sono quasi 1.300 le tonnellate di materiale donato a partire dal 2014, mentre in provincia di Ferrara la solidarietà “pesa” 185 tonnellate. Passando in Romagna, gli enti partner del Ravennate in questo decennio hanno avviato al riuso 1.280 tonnellate di beni, in provincia di Forlì-Cesena la stima è di oltre 1.100 tonnellate mentre nel Riminese sono circa 550 le tonnellate di beni avviati al riuso.
Come funziona “Cambia il finale”
Avviata grazie a un accordo tra Hera e Atersir, l’iniziativa prevede la possibilità, contattando il Servizio Clienti della multiutility al numero gratuito 800.999.500, di richiedere il ritiro a domicilio di beni più o meno ingombranti: a questo punto l’operatore chiede al cittadino informazioni sullo stato degli oggetti e, se sono ancora in buone condizioni, fornisce al cliente i riferimenti per contattare gli enti partner del territorio che partecipano a “Cambia il finale”. I beni possono essere prelevati dalle associazioni, proprio come farebbe Hera, o portati direttamente nelle sedi degli enti. Questi ultimi donano gli oggetti, se necessario anche dopo aver eseguito piccole riparazioni, a persone in difficoltà o li mettono in vendita nei mercatini no profit, utilizzando il ricavato per sostenere i loro progetti.
“Con questo evento riconosciamo il grande impegno degli enti partner che negli anni hanno permesso a “Cambia il finale” di crescere, fino a diventare un punto di riferimento per la comunità. – commenta Giulio Renato, direttore centrale Servizi Ambientali e Flotte del Gruppo Hera – Questo compleanno, però, non è un punto di arrivo, ma una tappa del percorso basato sui principi di economia circolare e responsabilità sociale intrapreso dall’azienda. Il progetto, infatti, alimenta un circuito solidale e allo stesso tempo porta benefici all’ambiente poiché, favorendo il riuso e allungando la vita agli oggetti, previene sia la produzione di rifiuti sia il fenomeno dell’abbandono degli ingombranti sul suolo pubblico. Siamo qui oggi per ripercorrere orgogliosamente la strada fatta finora, ma soprattutto per guardare avanti”.
“Il ruolo degli enti del terzo settore nei progetti di prevenzione e riduzione dei rifiuti è di fondamentale importanza, senza il loro importante contributo queste iniziative non sarebbero possibili – spiega Matteo Guidi, socio fondatore di Last Minute Market – Questi enti non solo promuovono un modello di sostenibilità ambientale, dando una seconda vita ai beni recuperati, ma hanno un ruolo fondamentale in termini di impatto sociale sulla comunità, poiché offrono supporto, risorse e opportunità a chi ne ha più bisogno, contribuendo così a creare una comunità più coesa e inclusiva”.
Le 16 associazioni premiate
Di seguito gli enti del territorio regionale, partner del progetto, premiati nello spazio Hera.
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Bologna: Opera di Padre Marella, Piazza Grande, La Fraternità di Ozzano dell’Emilia, Il Martin Pescatore di Monte San Pietro.
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Modena: Arca Lavoro, Insieme in Quartiere per la città – progetto Tric e Trac, Auser di Pievepelago e Associazione San Francesco – Centro di Riuso Edy.
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Ferrara: Officina68.
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Ravenna: Operazione Mato Grosso di Mezzano, Cooperativa Sociale San Vitale Cervia, Cooperativa Sociale Mani Tese di Faenza, Il Melograno Aps di Lugo e il Comitato di Amicizia di Faenza.
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Rimini: La Fraternità di Poggio Torriana.
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Forlì-Cesena: Campo Emmaus.
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