Cercava di nascondere i segni delle presunte violenze subite. In un’occasione confessa di avere ricevuto un calcio sulle costole per il quale “credevo di morire”. Ma “a tutti dissi di essere scivolata in bagno”.
Non molte settimane fa invece, dopo la denuncia, l’ex compagno le avrebbe detto: “Tanto prima o poi esco”. A parlare ieri, giovedì 28 novembre, davanti alla presidente del tribunale collegiale Piera Tassoni con a latere Marco Peraro e Giuseppe Palasciano è la parte offesa di un “codice rosso”. Una donna che avrebbe subito violenze da parte dell’ex – ora imputato per maltrattamenti in famiglia – e sul quale pende il divieto di avvicinarsi all’ex compagna.
Inizialmente la testimonianza pare confusa, con la teste che in diverse occasioni arriva a contraddirsi rispetto a quanto dichiarato durante l’interrogatorio rilasciato ai carabinieri. La presunta violenza è infatti arrivata in tribunale grazie alla segnalazione dell’insegnante di uno dei due figli della parte offesa che avrebbe saputo dall’alunno dei lividi della madre.
“Come mai si ricorda bene quando deve difendere la sua posizione? – ha detto alla teste la presidente Tassoni -. Guardi signora che lo Stato Italiano non è a sua disposizione. La invito nuovamente a riferire celermente quello che è successo durante la convivenza con l’imputato perché voglio finire molto prima di lei questo suo esame che trovo vergognoso e offensivo per tutte le donne che vengono quotidianamente maltrattate e uccise”.
La testimonianza diventa così più sciolta, con la donna che dice di essere “grata” all’insegnante e ammette anche di aver cercato di nascondere i segni delle violenze subite con il trucco e con i vestiti. Non avrebbe poi confessato a nessuno delle violenze subite tranne al suocero.
Con l’ex compagno la donna si sarebbe vista anche una volta che l’uomo è stato raggiunto dal divieto di avvicinamento, per permettergli di vedere il figlio di soli tre mesi. Questo sarebbe però dovuto avvenire in situazioni protette e non in presenza della donna. L’allontanamento dall’ex partner sarebbe invece avvenuto per problemi di coppia. La donna sostiene infatti di non aver mai denunciato perché innamorata. “Lo sono ancora”.
I fatti risalirebbero allo scorso anno, con una ‘tregua’ nelle presunte violenze durante la gravidanza di lei iniziata nell’ottobre del 2023.
L’imputato, presente in aula, smentisce le violenze. Sarà però sentito in una delle prossime udienze. La prossima il 23 gennaio.
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