Il 25 novembre, Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, ci impone di riflettere su una realtà drammatica, in cui troppe donne, in Italia e nel mondo, continuano a subire ogni forma di violenza. Tra queste, la violenza economica merita una riflessione particolare. Si tratta di una forma subdola di oppressione, che priva le donne di autonomia e le costringe a una condizione di dipendenza, limitando la loro libertà e i loro diritti. Di conseguenza la parità di genere non è solo una questione morale, ma un obiettivo essenziale per rafforzare il ruolo delle donne nella società, favorendone l’autonomia economica e culturale.
Oggi, però, non voglio soffermarmi sui dati sulla violenza – che purtroppo continuano a essere sconfortanti – ma ricordare esempi di forza e resilienza risalenti a epoche più complesse di quella attuale. Perché sono proprio questi a ricordarci che, nonostante le difficoltà, le donne hanno sempre saputo farsi strada e costruire un futuro diverso.
Il primo esempio è quello di Gracia Mendes Nasi, una donna eccezionale nata in Portogallo da una famiglia ebraica costretta alla conversione al cristianesimo. Nonostante un destino apparentemente segnato, Gracia trovò il coraggio di riabbracciare la sua fede e la sua identità. Alla morte del marito assunse il controllo delle sue attività imprenditoriali, accumulando ricchezze e dimostrando capacità e visione. Fuggì dalle persecuzioni religiose, trovò rifugio a Ferrara e tornò apertamente alla sua religione, diventando simbolo di indipendenza e coraggio malgrado la diffusa ostilità verso le donne e le minoranze.
Il secondo esempio è Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, che nel 1678 divenne la prima donna laureata al mondo. Nata a Venezia da un nobile e da una popolana, Elena dimostrò che il sapere e il talento possono superare ogni barriera sociale e culturale. Con la sua laurea in filosofia all’Università di Padova, aprì la strada al genere femminile nell’istruzione superiore.
Queste donne ci ricordano che la determinazione e il coraggio possono abbattere qualsiasi ostacolo. Sono storie che parlano di emancipazione economica, culturale e religiosa. Valori che devono ispirarci a costruire una società più equa e inclusiva, in cui ogni donna possa esprimere il proprio potenziale, non solo per eliminare la violenza, ma per celebrare la vita, la forza e il nostro valore.
Paola Peruffo
Coordinamento Provinciale
Fratelli d’Italia Ferrara
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