Egregio direttore,
ho accolto con grande soddisfazione la notizia di accordi e progetti intercorsi fra Comune e Comunità Ebraica, tendenti a valorizzare i luoghi che hanno visto la presenza degli ebrei a Ferrara. E’ notizia di settimane fa che il Comune ha ottenuto dalla regione 3 milioni di euro per la riqualificazione del Castello Estense.
Ben venga tutto ciò che serve a tutelare e migliorare la nostra splendida città di cui un innamorato apprezza ogni cosa: i colori che assume il cotto in particolari momenti della giornata, la vista dei tetti, l’odore dell’erba appena tagliata nelle verdi distese delle mura o del cimitero israelitico.
Sempre per ciò che concerne la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale ed architettonico della nostra città, mi chiedo però perché nessuno pensi o parli mai almeno pubblicamente dell’Oratorio dell’Annunziata ubicato in via Borgo di Sotto a pochi passi dal Palazzo Schifanoia e da Santa Maria in Vado e vero e autentico scrigno d’arte chiuso dopo il terremoto del 2012.
A mio avviso sono pochi i ferraresi che hanno visitato o che sono a conoscenza dell’esistenza di tale meraviglia le cui opere presenti sono da salvaguardare avviando operazioni di diagnostica e restauro. Affreschi di Gian Francesco Surchi detto il Delai, di Nicolò Roselli, di Camillo Filippi, di Sebastiano Filippi detto il Bastianino, di Van Noort, di Gregorio Boari e di appartenenti alla scuola del Pisanello, rendono magico questo luogo.
Concludendo mi chiedo se siano possibili sinergie fra il Comune e La Curia a cui appartiene l’Oratorio, allo scopo di trovare fondi necessari a renderlo nuovamente fruibile ai ferraresi, ai turisti e a tutti gli amanti dell’arte.
Dario Poppi