Paolo Govoni dalla Camera di Commercio a Sipro
L’attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna è benvoluto sia dalla parte politica (Comune di Ferrara in primis, che detiene il 48% della società) che da quella imprenditoriale
L’attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna è benvoluto sia dalla parte politica (Comune di Ferrara in primis, che detiene il 48% della società) che da quella imprenditoriale
Passa anche da Ferrara il digiuno a staffetta contro il Decreto Sicurezza. A partecipare i consiglieri di Coalizione Civica eletti nella lista Anselmo Sindaco Arianna Poli e Leonardo Fiorentini
L'Azienda Usl di Ferrara ha risposto alle gravi accuse mosse dalla Fp Cgil sulle presunte pressioni sulla lavoratrice che ha fatto emergere episodi di violenza di genere e minacce all'interno del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita (Pma) dell'Ospedale del Delta
“Il sottoscritto non ha alcun problema a dichiarare che i partigiani combattevano dalla parte giusta, nel liberare la nostra nazione da un sistema totalitario come il nazifascismo”. Ma...
Nuova denuncia della Fials contro la gestione “occulta” dei turni negli ospedali ferraresi. Stavolta, a sollevare il caso sono gli Operatori Socio-Sanitari della Piastra Chirurgica dell’Ospedale del Delta, ancora oggi impossibilitati ad accedere alla “matrice del turno annuale”, uno strumento fondamentale per organizzare la vita lavorativa e personale
Maggioranza e opposizione finita la stagione elettorale lavorino assieme perché la sanità è fatta di vasi comunicanti, da Goro a Cento; quando una persona ha bisogno, presenta il codice fiscale non tessere di partito.
La gestione può essere di “destra” o di “sinistra”, con poche differenze. Pesa la capacità del “sistema sanitario nazionale universalista” di limitarne la trasformazione, per cui gli aspetti sanitari sono secondari rispetto ai finanziari.
La Regione Emilia-Romagna, in questi mesi ha spostato con urgenza soldi per ridurre liste d’attesa. Cosa buona e giusta, ma tattica. La strategia, da anni, è depotenziare, per ragioni politiche e di bilancio: togliere soldi a territori e ospedali di periferia in tutta la regione, per favorirne alcuni. L’ospedale Delta-Lagosanto, riferimento anche del capoluogo, privo di sostegno politico trasversale e che dista 40 chilometri dai concorrenti di Ravenna, Ferrara, Adria e Porto Viro (Veneto), è predestinato al requiem. Dopo la riduzione estiva di letti, chirurgia e urologia, è, ipotesi limitare chirurgia ortopedica. Il Delta ha un bacino di 70/90mila persone, più quello estivo; Ortopedia dal 1° dicembre ha 7 unità, compreso primario, mentre, a Cento sono 10 in un ospedale per 60mila persone.
Ausl, dopo aver eliminato chirurgia oncologica e dirottato su Cona robotica di urologia, potrebbe fare “tagli di produzione” partendo da ortopedia perché sono finiti i soldi per gli straordinari sabato, domenica e festivi.
Ridurre attività settimanali per recuperare ore e coprire guardie, prima straordinario, è una falsa soluzione perché il reparto -da anni- è sotto organico.
Se Ausl non garantisce risorse per “pronta disponibilità”, paventando chiusure, mette in difficoltà la Direzione e pone interrogativi. Spostare sul reparto la decisione di cessare attività, è giuridicamente discutibile, con un’ombra morale perché parrebbe che le attività si chiudano solo perché medici non più pagati. Eventualità estranea allo stile di reparto per il rispetto dato a collaboratori e pazienti, e perché i medici continueranno con consueta dedizione e tempo.
Ausl dovrebbe assumere atti, proporli e concordare la decisione con Conferenza Socio Sanitaria Territoriale e Sindaci, perché sono modifiche alla programmazione; altrimenti si nasconderebbe, dietro un risvolto contrattuale, l’errata valutazione delle risorse necessarie a garantire i servizi.
I problemi non si risolvono riducendo, ma entrando “nel merito e nelle competenze”. Le conseguenze sarebbero: nuove liste d’attesa, pazienti che vanno altrove; sanitari professionalmente mortificati; medici spinti ad altre sedi; aumento mobilità passiva e costi extra regionali. Limitando i budget si chiudono servizi, parte una guerra tra “poveri di sanità” e si aumenta il rassegnato distacco dalle istituzioni.
Riccardo Forni, giornalista
Comitato Diritti Violati Ferrara
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