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22 Novembre 2024

Cambiamenti ormonali e sonno: come affrontare le notti insonni in menopausa

di Redazione | 3 min

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Con menopausa ci si riferisce, tecnicamente parlando, all’ultima mestruazione in assoluto della donna. Popolarmente però, il termine è utilizzato per indicare il periodo che segue l’ultima mestruazione, che però dovrebbe essere più correttamente definito post-menopausa.

Terminologia a parte, è un dato di fatto che si tratta di un periodo complesso, caratterizzato da sbalzi ormonali che danno luogo a tutta una serie di manifestazioni talvolta anche piuttosto fastidiose, tra cui l’insonnia. Questo è in effetti un problema di comune riscontro nelle donne in menopausa, anche in quelle che in passato non ne avevano sofferto.

L’insonnia in menopausa è sicuramente un disturbo fastidioso che impatta più o meno pesantemente sulla qualità della vita, ma fortunatamente esistono strategie che possono aiutare a migliorare la qualità del riposo. Per esempio, un’integrazione di melatonina in menopausa è una delle possibili soluzioni per contrastare i disturbi del sonno tipici di questa fase della vita. Cerchiamo quindi di saperne di più in proposito.

L’impatto dei cambiamenti ormonali sul sonno

Nel corso della menopausa si assiste a una riduzione dei livelli di vari ormoni quali estrogeni, progesterone e melatonina, con conseguenze negative sul ciclo sonno-veglia, sui meccanismi di addormentamento e sulla qualità del riposo notturno. Si ha anche una riduzione dei livelli di alcuni neurotrasmettitori come per esempio la serotonina, la dopamina e la noradrenalina; ciò tende a far insorgere disturbi dell’umore, problematiche che hanno sicuramente un impatto non positivo sulla qualità del sonno.

Le variazioni ormonali determinano anche tutta una serie di disturbi che ovviamente non contribuiscono a un sonno rigenerante, come per esempio vampate di calore, disturbi urologici, debolezza muscolare, ansia, depressione ecc.

In sostanza, l’insonnia è un problema comunissimo e pesante nelle donne in menopausa ed è quindi importante intervenire in tal senso.

Melatonina e menopausa

La melatonina è una sostanza classificata tra gli ormoni; è soprattutto prodotta dall’epifisi (o ghiandola pineale), una piccola ghiandola alla base del cervello; in minor misura viene prodotta anche dall’ipofisi. Ha un ruolo importantissimo nel nostro organismo per quanto riguarda la fisiologia del sonno e la regolazione del ciclo sonno-veglia.

La secrezione della melatonina è regolata dalla luce; quando si è in condizioni di luce, all’epifisi arriva un segnale che “ordina” l’inibizione della secrezione, mentre in caso di buio il segnale è opposto. Nelle ore serali e notturne, la ghiandola secerne l’ormone e si predispone al riposo.

Una riduzione di quest’ormone, come quella che si verifica in menopausa, è causa di un’alterazione del normale ciclo sonno-veglia. In questi casi, l’integrazione di melatonina è importante per ripristinare i corretti livelli di quest’ormone nel sangue contribuendo a regolarizzare il ciclo del sonno.

Strategie per migliorare il sonno in menopausa

Oltre all’integrazione di melatonina, in menopausa è particolarmente utile adottare diverse strategie relative a una corretta igiene del sonno, come: seguire una routine serale rilassante, predisporre un ambiente di riposo silenzioso, buio e alla giusta temperatura (18-20 °C circa), adottare tecniche di respirazione e di rilassamento muscolare, alimentarsi in modo equilibrato facendo pasti serali leggeri, eliminare il fumo di sigaretta, evitare la caffeina nelle ore serali e interrompere gli “stimoli digitali” (televisore, smartphone, pc ecc.) almeno 40-60 minuti prima di coricarsi.

In sostanza, con un approccio mirato è possibile affrontare efficacemente le difficoltà del sonno durante la menopausa, migliorando il proprio benessere generale e conseguentemente la qualità della vita.

La terapia ormonale sostitutiva

Al di là delle strategie che si possono adottare per migliorare la qualità del sonno e il benessere generale, è corretto ricordare che in alcuni casi il medico curante può consigliare alle donne in menopausa la cosiddetta terapia ormonale sostitutiva.

Questa consiste essenzialmente nella somministrazione di ormoni estrogeni che di solito sono associati ai progestinici. L’obiettivo è quello di innalzare i livelli di ormoni nell’organismo per ridurre le varie manifestazioni cliniche legate alla cessazione della produzione di ormoni.

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