di Giulia Massarenti
A Pontelagoscuro, presso la sede dell’associazione “Vulandra”, si è tenuto un incontro in vista delle elezioni regionali, che si terranno il 17 e il 18 novembre prossimi, dal titolo “Emilia-Romagna: regione d’Europa”.
Ilaria Baraldi, portavoce della conferenza Donne Democratiche di Ferrara, ha introdotto la discussione spiegando il tema di questo incontro: “abbiamo scelto questo tema un po’ diverso dal solito perché l’Emilia- Romagna è sicuramente un punto di riferimento per tutte le altre regioni italiane per politiche innovative di ispirazione europea. Tre sono essenzialmente i macrotemi che vorremmo questa sera affrontare: il divario economico tra le gradi potenze come Cina e Stati Uniti e l’Europa in uno stato di svantaggio; la crisi climatica, tema veramente centrale e di assoluta importanza per il futuro dei nostri territori; la pace, visto lo stato di tensione in cui viviamo”.
“Perché il parlare di Europa significa anche parlare di noi stessi – ha esordito Enrico Bassi, candidato consigliere regionale per il Partito Democratico al fianco di Michele De Pascale -. L’Europa che ci piace guarda i territori in un’ottica di coesione. I territori devono guardare alla dimensione europea come un’opportunità: è necessario creare reti di enti locali che, a livello europeo, siano in grado di colmare il deficit di accesso alle risorse che attualmente abbiamo”.
“Abbiamo costruito una campagna elettorale – ha aggiunto – che si interessasse in modo attivo del tema del lavoro nella regione, con un occhio di riguardo verso le situazioni critiche della provincia di Ferrara, incontrando gli operai delle fabbriche e frequentando circoli per parlare direttamente con i cittadini. Ci siamo occupati anche in modo approfondito di due grandi emergenze: ambiente e salute, dove le politiche regionali possono veramente fare la differenza”.
“Fino ad ora abbiamo affrontato i problemi territoriali, regionali, nazionali ed europei non vedendoli in una visione d’insieme, ma in realtà sono estremamente interconnessi tra loro – si è inserita Giuditta Pini, ex deputata del Partito Democratico sino al 2022 -. Fondamentale è l’Europe Direct, un ufficio che mette in contatto l’Europa e gli enti locali; è importante far conoscere questo tipo di servizi ed espanderli sul territorio per un più facile accesso a risorse e bandi di tipo europeo. Parlando dell’enorme problema climatico: la nostra regione ha il più alto tasso di consumo di suolo, dobbiamo porci degli obbiettivi comuni per risolvere le questioni ambientali. Nella legge di bilancio del 2025-2026 non sono stati stanziati fondi per la prevenzione al dissesto idrogeologico, spostando al 2027 un pagamento per questo fine di un miliardo e mezzo. Il tema della pace: noi abbiamo pensato per decenni che la difesa europea non fosse indispensabile perché eravamo al riparo. Ogni stato ha la propria difesa ma non disponiamo di una difesa comune che ci renderebbe a tutti gli effetti una federazione unita di stati; il rischio è l’irrilevanza a livello globale, visto l’enorme cambio di fase che stiamo vivendo da tutti i punti di vista”.
Francesco Negrini, membro dei Giovani Democratici di Ferrara, ha posto alcune domande a Giuditta ed Enrico, cercando di porre l’attenzione sul futuro delle giovani generazioni: “Come fare in modo che questa cittadinanza europea, che noi giovani viviamo soprattutto come libertà di movimento tra gli stati europei, esista e sia visibile a tutto tondo? Come possiamo sentire l’Europa più vicina a noi?”.
Pini ha risposto dicendo: “l’Europa nasce da un’idea con funzionari al suo servizio, oggi è il contrario: è l’idea ad essere al servizio dei funzionari. Dobbiamo smettere di considerare l’Europa solo come un servitore di servizi. La cittadinanza europea nasce nel momento in cui vengono fatte proposte innovative che si allineano con le politiche degli altri stati extraeuropei: l’Europa deve tornare ad essere un’idea”.
Negrini ha poi chiesto a Bassi: “In ambito universitario, come può la Regione venire incontro al problema delle case in affitto per fuorisede? Il nostro territorio come può divenire più attrattivo per il percorso lavorativo dei giovani?”.
“Di università è fondamentale parlare – è la risposta del candidato -: abbiamo un panorama regionale che presenta profonde differenze dal punto di vista del bisogno dell’abitare. La provincia tendenzialmente è sempre più vuota e la città soffre di una crisi abitativa fortissima. Nel nostro piano elettorale elaborato con Michele De Pascale abbiamo voluto inserire due cose: un piano di affitti calmierati e vincoli al consumo di suolo attualmente non urbanizzato per far si che la nuova urbanistica risponda ad un bisogno sociale per i cittadini”.
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